Archivio | giugno 24, 2008

Rignano Flaminio, riprende incidente probatorio. Interrogato un bimbo di sei anni:”A casa della maestra ci facevano le foto”


(foto 2007 delle manifestazioni pro indagati)

ROMA (24 giugno) – Ha parlato di foto scattate a casa della maestra Patrizia e di giochi che venivano organizzati nella sua abitazione il bimbo di sei anni ascoltato oggi nel tribunale di Tivoli, tramite incidente probatorio, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali ai danni dei minori della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio. «Ci portarono a casa della maestra Patrizia e ci fecero delle foto», ha detto il bimbo rispondendo alle domande del gip Elvira Tamburelli, in presenza della psicologa Marilena Mazzolini. Il piccolo ha affermato di essere stato condotto a casa della maestra Patrizia Del Meglio con la sua macchina nera insieme con altri bambini, ha descritto i giochi che sarebbero stati fatti in quell’abitazione, ha parlato di foto scattate, sempre a casa della maestra, e ha definito quell’occasione come una “brutta esperienza”: «C’erano tanti pupazzi – ha aggiunto – c’era un uomo con il viso coperto e con il quale giocavamo ad acchiapparella e altro. C’era anche la maestra Marisa». Il bambino avrebbe inoltre descritto con dovizia di particolari la casa, parlando di una piscinetta gonfiabile che si sarebbe trovava nel giardino.

Gli avvocati: indagine ancora aperta. «Con buona pace di tutti coloro che pensavano che l’indagine fosse finita – hanno detto gli avvocati di parte civile Franco Merlino e Antonio Cardamone – oggi si registra un ulteriore sviluppo dell’impostazione accusatoria, che vede confermato il coinvolgimento di alcuni indagati». Nel pomeriggio l’audizione di un altro bambino.

Nella vicenda giudiziaria sui presunti abusi a Rignano sono indagate sette persone: le maestre Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Assunta Pisani, l’autore tv Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti ed il benzinaio cingalese Da Silva.

Il Messaggero 24 giugno 2008

Altri articoli:

CASO RIGNANO: BIMBO CONFERMA ACCUSE, ‘BRUTTA ESPERIENZA A CASA DELLA MAESTRA PATRIZIA’

Altri indizi su Sollecito, sua l’impronta nel sangue di Meredith

Sempre in carcere i tre giovani sui quali gravano le accuse
PERUGIA (24 giugno 2008) – Non si fermano le indagini per il delitto di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa nella notte del primo novembre nella sua casa di via della Pergola a Perugia. L’impronta del piede sul tappetino sporco di sangue nella camera della vittima è con “probabile identità” di Raffaele Sollecito. Lo ha scritto nella sua relazione di chiusura delle indagini il pm Giuliano Mignini. Sollecito, riporta il “Corriere dell’Umbria”, insieme ad Amanda Knox, tentò di inquinare le prove dopo l’omicidio della giovane inglese. Mentre un terzo giovane, Rudy, complice degli altri due secondo il pm, si sarebbe dato alla fuga. L’impronta è stata più volte messa a confronto con le calzature che gli inquirenti avevano prelevato nelle abitazioni di Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede. Tra queste scarpe la compatibilità è con quella del pugliese.

4minuti.it

Don Mauro Stefanoni: un blog pubblica l’intercettazione di una sua telefonata

Dal blog Vivere e morire a Como

Un buon numero di cittadini di Colico (pare oltre 600) si è fatto promotore di una petizione in sostegno di don Mauro Stefanoni, l’ex parroco di Laglio condannato dal Tribunale di Como a 8 anni di carcere per violenza sessuale nei confronti di un suo ex parrocchiano ai tempi dei fatti minorenne.In sostanza, secondo i firmatari il sacerdote sarebbe vittima di un clamoroso errore giudiziario. Non è possibile, insomma, secondo la gente di Colico, che don Mauro possa avere inclinazioni omosessuali.

Quello che segue è un colloquio telefonico intercettato alle 23.04 dell’11 novembre 2004 tra don Mauro (che verrà in seguito indicato con DM) e un suo giovane amico (indicato con A) residente a Ponte Tresa, paese in cui don Mauro era stato parroco prima di essere trasferito a Laglio. Continua a leggere

Allarme pedofilia: “Nel 2008 più di ventimila siti segnalati”

 

Secondo “Telefono Arcobaleno” i dati sono destinati a salire
ROMA
Sono 21.600 le segnalazioni di siti web a contenuto pedopornografico solo nei primi 6 mesi del 2008 e ci si aspetta un incremento della pedofilia on line per il prossimo anno di circa il 35%. Telefono Arcobaleno, l’Associazione che da ormai dodici anni lotta contro la pedofilia on line, si schiera con questi dati alla mano contro la divulgazione del pensiero pedofilo per dire «stop al fenomeno culturale della pedofilia». «Telefono Arcobaleno, oggi, con questa denuncia al Nit, Nucleo Investigativo Telematico, pone l’accento sull’urgente necessità di valorizzare e incrementare l’attività di contrasto al fenomeno della pedopornografia in internet attraverso azioni integrate sul territorio nazionale e internazionale» afferma l’associazione sottolineando che nella mappatura mondiale spicca anche l’Italia tra i Paesi coinvolti, insieme a Svezia e Olanda. Continua a leggere

Amanda, diario e lettere dal carcere: «Ho decine di ammiratori»

Alla madre: «Non lasciarmi qui». E fa l’elenco «dei ragazzi con cui ho fatto sesso in Italia»

In un diario la vita in cella dell’americana: «Vogliamo giustizia per Mez. E io avrò libertà, libertà»

ROMA – Ci sono i momenti della disperazione e quelli della speranza. C’è la paura di essersi ammalata e la gioia perché tutto è passato «e domani arriva mamma». Ci sono i pianti, ma anche le risate, le confidenze con le compagne di cella, la fiducia che «alla fine gli avvocati riusciranno a tirarmi fuori da qui». C’è l’Amanda che ti aspetti nelle pagine del diario e nelle lettere scritte in carcere. Centinaia di fogli per narrare un mese di vita dietro le sbarre, giornate scandite da appuntamenti sempre uguali, dal timore di non farcela, dalla forza che alla fine «mi farà sopportare tutto». È lei, Amanda Knox, 20 anni, a raccontarsi. Tra le carte depositate dai magistrati che indagano sul delitto di Perugia, ci sono pagine e pagine fitte di appunti, ricordi, sensazioni. Proprio come accadeva prima che l’omicidio di Meredith Kercher travolgesse la sua vita e che finisse in carcere insieme al suo fidanzato Raffaele Sollecito e a Rudy Hermann Guede. Tutti e tre accusati di averla violentata e poi uccisa a coltellate. Continua a leggere

PAPPALARDI: “VOGLIO UNA VITA TRANQUILLA”

ALL’INDOMANI DELLE MOTIVAZIONI CON CUI LA CASSAZIONE HA STABILITO CHE FILIPPO PAPPALARDI FU ARRESTATO INGIUSTAMENTE, IL PAPA’ DI CICCIO E TORE, I FRATELLINI SCOMPARSI IL 5 GIUGNO 2006 E TROVATI MORTI A GRAVINA IN UN POZZO A GRAVINA LO SCORSO 25 FEBBRAIO, HA DICHIARATO DI VOLER TORANRE  a FARE UNA VITA NORMALE. Continua a leggere

Santa Rita, pazienti degradati a strumenti di profitto. Brega Massone resta in carcere

 

di Wildgreta

Non credo che il Tribunale del Riesame abbia “assolto” Brega Massone dall’accusa di omicidio. Infatti, la frase contenuta nella sentenza è questa: “:…le consulenze agli atti definiscono ‘‘in termini astratti un possibile nesso di causalità” tra gli interventi chirurgici ai cinque pazienti e la loro morte, ‘‘che però non risulta adeguatamente delineato in concreto”.

Cosa vuol dire? Che allo stato attuale gli inquirenti non hanno fornito elementi sufficienti per giustificare un’accusa di omicidio. Questo, stando agli elementi forniti sinora. E’ ovvio che se, nel corso delle indagini, verranno trovati altri riscontri, l’accusa potrebbe essere riproposta. I titoli delle agenzie traggono, a mio avviso in inganno e , come è già successo in passato, non forniscono un’informazione corretta. I giudici del Riesame, non possono assolvere nè condannare. Ma pare che questo concetto sia di difficile comprensione  Ed ecco i titoli fuorvianti:

Interventi inutili, non mortali  

S. Rita, ”non provato il nesso interventi-morti sospette”    

Santa Rita, per Brega Massone cade l’accusa di omicidio volontario    

ClinicaSanta Rita‘, il Tribunale del Riesame scagiona i medici 

Santa Rita, il Riesame scagiona il primario dalle accuse di omicidio  

Ascolta il mostro in prima pagina  

 Scandalo Santa Rita: Riesame esclude accusa omicidio per primario

RIESAME: PAZIENTE DEGRADATO A STRUMENTO DI PROFITTO

(AGI) – Milano – Mentre non appare provato il nesso di causalita’ tra gli interventi da lui eseguiti e le morti dei pazienti, il Tribunale del riesame non ha dubbi nel sottolineare le responsabilita’ del chirurgo della clinica Santa Rita, Pier Paolo Brega Massone, in relazione alle ipotesi di reato di lesioni dolose aggravate e truffa al Sistema sanitario nazionale. Continua a leggere