Archivio | giugno 6, 2008

AUSTRIA/ PROLUNGATO IL FERMO PER PADRE “MOSTRO” AMSTETTEN

In attesa di incriminazione formale

Vienna, 6 giu, (Ap) – E’ stato prolungato di altri due mesi il fermo per Joseph Fritzl, il 73enne austriaco che ha segregato e violentato per 24 anni la figlia, dalla quale ha avuto sette figli.

Il procuratore di St. Poelten, Gerhard Sedlacek, ha comunicato la decisione nel corso di una sessione di routine a porte chiuse, in attesa dell’incriminazione formale dell’uomo, in isolamento dal 29 aprile scorso. Continua a leggere

Disoccupato ruba da un’edicola per dare i giocattoli ai figli. Arrestato, processato per direttissima. Davvero la giustizia è uguale per tutti?

FURTO DISPERATO
Trieste: In via Pascoli l’altra sera un uomo di 30 anni ha forzato con una spranga la serranda ma è scattato l’allarme che avvisa la società di vigilanza Italpol. Aveva preso un pallone e delle figurine

di Wildgreta:

Cosiderando che spesso chi violenta i bambini, chi ne abusa, chi investe gente per strada viene immediatamente liberato e magari resta anche libero fino alla Cassazione, la solerzia e la durezza adottate per questo padre che è stato condotto in caserma con i due bambini destinatari dei regali appena rubati, fa venire i brividi. La legge va rispettata, certo. Ma questo è un caso di disperazione tale, che se io fossi stata la proprietaria della tabaccheria forzata e derubata per merce del valore di 200 euro, forse non avrei aggiunto anche l’esposto, e avrei sicuramente regalato tutto a quei bambini. Ma io non ho una tabaccheria, non sono un poliziotto, non sono nessuno. E non posso neppure offrire un lavoro a quel padre disoccupato. Spero che, se l’intera vicenda si rivelerà come un unico momento di disperazione, ci sia clemenza da parte della giustizia per questo padre che forse verrà processato per direttissima, e che qualche ditta di giocattoli o qualche negoziante di Trieste, mandi qualche  giocattolo o qualche “fondo di magazzino” ai suoi bambini due bambini di 5 e sei anni. Continua a leggere

Pedofilia, assolto il bidello già condannato a 13 anni. Una sentenza che farà discutere

Di Wildgreta

Farà discutere, dice il giornalista dell’articolo che segue, questa sentenza che assolve il bidello della scuola materna Abba, di Brescia, già condannato in primo grado e in appello rispetivamente a 13 e 15 anni. Perchè farà discutere? Perchè insieme a lui erano state indagate altre persone (due insegnanti e un’ausiliaria) ma, mentre la seconda era stata assolta in appello, la posizione delle due insegnanti era stata stralaciata dal processo Abba, per entrare nel processo Sorelli che vedeva imputate più di dieci persone (tra cui 3 sacerdoti) . Il processo di primo grado per la scuola Sorelli, si è concluso con l’assoluzione di tutti gli indagati, ma la Procura ha presentato appello e il nuovo processo comincerà nel mese di ottobre. A quanto risulta, la stessa Corte d’Appello di Brescia, aveva assolto le due suore dell’asilo di Cazzano Sant’Andrea condannate in primo grado a nove e dieci anni per abusi su una decina di alunni della scuola materna vicino a Brescia. Quella sentenza, però, è stata annullata dalla Cassazione e il processo di appello si dovrà rifare. In pratica, la Cassazione, avrebbe trovato sbagliato non tenere nella dovuta considerazione le testimonianze dei bambini che affermavano di aver subito abusi dalle due suore.

Il caso  Abba è del 2003 e in questi cinque anni ci sono state indagini, arresti, processi, fiaccolate e , soprattutto, bambini traumatizzati che hanno avuto bisogno di cure, di sedute psicoterapiche e che, forse, in cura lo sono tuttora. Ma tutto è potuto finire in mezzora. Il limite, in un caso del genere, è che nessuno ha risposto alla domanda principale: Da cosa è scaturito il trauma dei bambini e chi lo ha provocato? Il bidello può anche essere ritenuto innocente con una camera di consiglio breve, ma i bambini non possono guarire in mezzora.

La Cassazione aveva fatto riaprire il processo
 
di MARIO PARI
– BRESCIA –
UN’ASSOLUZIONE inattesa, una sentenza che solleverà discussioni. Ma, per il bidello che circa sei anni fa fu coinvolto in una terribile vicenda di pedofilia
di MARIO PARI
– BRESCIA – Continua a leggere

Delitto Garlasco, indagini chiuse: Unico indiziato Alberto Stasi

IL DELITTO DI GARLASCO

Adriano Agatti
Il generale Girone, comandante dell’Arma in Lombardia
«Abbiamo già individuato un presunto colpevole» GARLASCO. «Per i carabinieri le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi sono chiuse».

Sono parole del generale Antonio Girone, il comandante dei carabinieri della Lombardia prounciate ai microfoni Rai. Un’opinione autorevole di un alto ufficiale che, in occasione della festa dell’Arma, ha fatto il punto anche sul giallo di Garlasco. Un delitto che dopo dieci mesi è ancora al centro dell’attenzione. L’unico indagato resta l’ex fidanzato Alberto Stasi. Continua a leggere