Archivio | giugno 22, 2008

SEQUESTRO ORLANDI.Una donna: “Ho rapito io Emanuela”


La donna, legata a un boss della Banda della Magliana, avrebbe, 25 anni fa, prelevato a bordo della sua auto Emanuela Orlandi. Ma ancora una volta il segreto istruttorio impedisce di conoscere i particolari della deposizione della testimone

Roma, 22 giugno 2008 – «Dottò io quel 22 giugno del 1983 ero in carcere però già da allora nell’ambiente se diceva che i ‘lupi grigi’ nun c’entravano niente con la scomparsa di Emanuela Orlano. La ragazza, se diceva, era roba nostra, ossia l’aveva presa uno dei nostri». Così, un anno fa, il pentito della Banda della Magliana Antonio Mancini parlava con i magistrati della Procura di Roma sulla misteriosa scomparsa di Emanuela Orlandi (la figlia quindicenne di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia) avvenuta venticinque anni fa. Continua a leggere

L’illusione in chat. Poi il sesso proibito. Il ragazzo arrestato:”ma così non potrò andare in vacanza…”

PERICOLO IN RETE

S’intitolava ‘Le mie conversazioni’ la cartella elettronica nella quale una tredicenne bolognese conservava le sue corrispondenze proibite in Internet con due adulti. Aprendole, la Polizia ha avuto le prove: violenza sessuale

Bologna, 20 giugno 2008- Hanno conosciuto in chat una ragazzina di tredici anni e hanno abusato di lei, a tre mesi di distanza l’uno dall’altro. Da ieri mattina i due ‘orchi’ sono agli arresti domiciliari. Non si conoscono e vivono in città diverse ma hanno in comune due caratteristiche: la frequentazione di un noto sito di messaggeria e l’insana passione per le adolescenti, troppo piccole per difendersi, abbastanza ingenue da credere a facili promesse d’amore. Continua a leggere

Meredith, Formisano: i contatti con i Sollecito molto prima della tragedia. Nania: mai coinvolto Schifani.

Omicidio Meredith; i politici prendono le distanze dal clan Sollecito
Sono l’onorevole Bongiorno conferma di aver assunto da poco tempo, comunque dopo la decisione della Cassazione che ha rigettato il ricorso di Raffaele Sollecito, la difesa del giovane pugliese

Formisano: ho incontrato la dottoressa Sollecito prima della tragedia. «Ricordo di aver incontrato al Senato la dottoressa Sollecito, su sua richiesta, ma i fatti risalgono a molto prima della sua dolorosa vicenda familiare»: lo afferma l’esponente dell’Italia dei Valori Nello Formisano, in merito ad alcune notizie riportate dai giornali circa l’omicidio di Meredith Kercher. La signora Sollecito a cui si riferisce Formisano è Vanessa, sorella di Raffaele. «L’incontro è avvenuto – dice Formisano – in occasione di un contenzioso aperto con il ministero della Difesa, che tardava a riconoscerle l’assunzione a seguito di regolare concorso vinto e di numerosi giudizi amministrativi, anch’essi vinti. Successivamente dalla dottoressa Sollecito, divenuta tenente dell’Arma, non ho mai ricevuto altre richieste».

L’avvocato Giulia Bongiorno ha assunto la difesa di Raffaele Sollecito – uno degli indagati per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia il 2 novembre dello scorso anno – «ben dopo» che la Corte di cassazione si pronunciasse sulla misura cautelare adottata nei riguardi dello stesso Sollecito. Lo precisa, in una nota, il legale, facendo riferimento ad intercettazioni telefoniche disposte dalla magistratura di Perugia nel corso dell’indagine sull’omicidio e di cui si parla oggi sui quotidiani. «In relazione alla pubblicazione di frammenti di intercettazioni telefoniche dei signori Sollecito e ad alcune arbitrarie e offensive illazioni intorno a esse azzardate – dice Giulia Bongiorno – preciso di aver conosciuto i signori Sollecito e di aver da loro ricevuto il mandato di difesa del figlio Raffaele ben dopo la celebrazione del ricorso per Cassazione, che è stato curato da altri legali». Continua a leggere