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Rignano, 5 rinvii a giudizio: la verità dei bambini trionfa sulle bugie dei grandi

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(il giorno della scarcerazione delle maestre)

di Wildgreta

Finalmente un primo passo deciso verso l’accertamento delle responsabilità per gli abusi subiti dai 21 bambini dell’asilo Olga Rovere di Rignano Flaminio.Oggi, infatti, il GUP Pierluigi Balestrieri ha rinviato a giudizio le tre maestre Patrizia del Meglio, Marisa Pucci e Silvana Magalotti, più la bidella Cristina Lunerti e l’autore televisivo Gianfranco Scancarello.Non sono servite decine di articoli, raccolte firme, testimonianze di amici e accorate difese di alcuni onorevoli,  ad evitare loro il rinvio a giudizio.Perchè se giornalisti del calibro di Carlo Bonini avevano chiuso il caso già un anno e mezzo fa, gli inquirenti, per fortuna, hanno continuato a lavorare, e il frutto di questo lavoro incessante che oggi vede anche un secondo filone di indagine, è proprio nel rinvio a giudizio di oggi.I genitori non si sono contagiati e i bambini non hanno inventato nulla. Poi, il processo stabilirà le singole responsabilità, ma quello che conta, oggi, è sottolineare che i racconti dei bambini hanno trovato riscontri in luoghi e persone e per questo i cinque imputati dovranno essere processati.

I legali delle maestre parlano di “mancanza di coraggio del giudice nel non archiviare”, e sono “sconvolti” dalla decisione presa.Ma la tesi del “contagio dichiarativo”, e dell’errore di persona, non è stata presa in considerazione dal giudice e questo credo che sollevi il morale anche alle altre maestre di nome Patrizia che insegnavano a Rignano e che si sono viste tirare in ballo con un colpo di teatro della difesa, durante questa udienza preliminare.

Dedico questa giornata, a tutti coloro che hanno consumato le loro tastiere per scrivere articoli, libri e comunicati denigratori o irridenti nei riguardi  dei bambini e dei loro genitori.

La dedico a coloro che hanno sottovalutato la loro sofferenza, non considerandola frutto di un trauma e, soprattutto.  dedico questa giornata ai blog pro indagati, che oggi tacciono, dopo aver vomitato tonnellate di insulti su inquirenti, psicologi, periti, genitori e bambini.

wildgreta 12 fwebbraio 2010

Pedofilia, Rignano: Dalle terapie antifumo all’infanzia, chi è Franco Ettorre, consulente alla Olga Rovere?

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(Maria Teresa Manara, preside dell’IC Olga Rovere di Rignano Flaminio dall’anno scolastico 2007/2008 in una foto satirica inviatami da un affezionato utente del blog)

di Wildgreta

Giunti alla terza intervista rilasciata nell’ultimo mese, è ora di conoscere un po’ meglio Franco Ettorre, il medico che la preside Manara (subentrata a Loredana Cascelli, nell’anno scolastico 2007/2008), ha chiamato come suo consulente personale all’Istituto Comprensivo Olga Rovere e che pare abbia aperto uno sportello di ascolto all’interno della stessa scuola, quasi in sordina, visto che molti genitori non ne conoscevano neppure l’esistenza. Cercando in rete qualche notizia sul dottor Ettorre, non ho purtroppo trovato null’altro che una serie di corsi per smettere di fumare.Magari la sua attività non è stata pubblicizzata in rete, ma certo le terapie antifumo hanno poco a che fare con i bambini.Sullo stesso sito in cui vengono pubblicizzate le terapie antifumo di Ettorre, però, vi è anche un comunicato stampa del 2008, in cui il medico viene definito “criminologo”.

E allora, la domanda che sorge spontanea è cosa c’entri la criminologia con le terapie antifumo, ma questo, naturalmente, è un dubbio personale che, magari, altri potrebbero chiarire. In quel comunicato del 2008, però, il dottor Ettorre parla a sorpresa del caso di pedofilia di Rignano Flaminio, e dice addirittura di essere in possesso di informazioni sconosciute agli inquirenti.Da alcune confidenze ricevute dalle colleghe delle maestre, il dottore-criminologo-antifumo-esperto di infanzia, avrebbe evinto che  a Rignano Flaminio non è successo nulla.

Come mai, allora, non si è recato subito dagli inquirenti? E’ un mistero.Nella dichiarazione di ieri sul quotidiano Libero, però, il dottor Ettorre si spinge oltre, bollando le perizie sui genitori di Rignano Flaminio, come male interpretate dai periti che le hanno redatte. Sembra quasi che il dottor Ettorre conosca genitori, alunni e docenti della Olga Rovere come le sue tasche: peccato che non abbia mai incontrato nessuna delle persone coinvolte nell’inchiesta, almeno fra i genitori e i bambini.

Il dottor Ettorre, nell’intervista di Libero, poi, diventa anche “psichiatra”.A questo punto abbiamo un medico che è:psicologo clinico, criminologo, psichiatra, ed esperto in terapie antifumo. Saranno tutti questi titoli, forse, a permettergli di definire il caso Rignano, “Paranoia collettiva” e le dichiarazioni dei bambini, “”memorie influenzate”, in cui i piccoli sarebbero stati spronati “ad affermazioni assurde attraverso il meccanismo cognitivo della ‘confabulazione'”. Insomma, questo dottore che non era presente a Rignano all’epoca dei fatti, con le sue conclusioni, cerca di stracciare tutti i periti del caso.Dimenticavo: ma nella sua attività, si è mai occupato di infanzia?

Peccato che si tratti di un caso di pedofilia e non di un film, altrimenti la trama sarebbe davvero originale. Di seguito, tutti i comunicati citati e uno stralcio dell’intervista rilasciata a Libero, ieri 3 novembre.Riguardo alla preside, signora Manara, non era presente all’epoca dei fatti, quindi non credo possa esibirsi in assoluzioni improvvisate.Inoltre, il suo ruolo, dovrebbe sconsigliarle simili uscite pubbliche che a nulla servono, se non ad alimentare tensioni in un luogo come la scuola, che avrebbe invece bisogno di tranquillità. Naturalmente, se il dottor Ettorre, volesse inviarci maggiori informazioni sulla sua attività, saremo lieti di pubblicarle.

dal quotidiano Libero del 3 novembre 2009:

«Nella scuola di Rignano nessuna pedofilia Solo paranoia collettiva fra i genitori»

Le ricostruzioni logistiche e l’analisi del profilo psicologico dei genitori avvalorano la tesi che a Rignano Flaminio non ci sia stato alcun caso di pedofilia, ma un caso da manuale di caccia alle streghe e di pensiero paranoide collettivo. Ne sono convinti la preside dell’Olga Rovere, Maria Teresa Manara, e il consulente medico della scuola di Rignano Flaminio, Franco Ettorre. «Il ragionamento persecutorio che può aver mosso le accuse risiede benissimo in tutte le persone normali», dice lo specialista in psicologia clinica riferendosi ai genitori che hanno denunciato le maestre. «Sono sufficienti tratti paranoidi per dare origine a costruzioni che non hanno una corrispondenza con la realtà esterna». Da ormai tre anni al lavoro nella scuola che in tanti hanno definito “degli orrori”, il medico si è convinto dell’innocenza degli imputati e – a una settimana dalla prima udienza – ha deciso di parlare. Secondo lui, nelle perizie dei consulenti chiamati dalla Procura a valutare l’equilibrio psicologico dei genitori c’è un errore metodologico. Ad esempio, in una perizia sul profilo di un genitore che aveva sporto denuncia si dice che quest’ultimo vive interiormente le “sue drammatiche vicende infantili sotto forma di pensiero disarmonico e con una visione minacciosa della realtà e con l’attitudine a vivere l’autorità come persecutoria.” Ma poi, visto che il genitore è una persona complessivamente sana, il perito non conclude – cosa che fa invece Ettorre – che “quei tratti sono più che sufficienti per avviare con paura una costruzione tutta mentale, soprattutto se rinforzata all’esterno da altre simili”. Resterebbero però le deposizioni dei bambini, che invece avvalorano la tesi dell’accusa. Per questo lo psichiatra della scuola parla di “memorie influenzate”. In sostanza i piccoli sarebbero stati spronati “ad affermazioni assurde attraverso il meccanismo cognitivo della ‘confabulazione'”.

Di studiare “l’impossibilità logistica” si è invece occupata la preside Manara (…)”È praticamente impossibile appartarsi con i bambini. Se osserviamo la scansione della giornata nella nostra scuola, vediamo che l’ingresso è dalle 8 alle 9 con i genitori che arrivano e lasciano i loro bambini. Subito dopo a ciascuna maestra si affiancano i docenti di inglese, di musicae di religione. Alle 10 passano gli addetti alle mense per ritirare gli ordini per il pranzo, subito dopo arriva il furgone del pane per portare le merende. Anche dalle 11 alle 13 in ogni classe ci sono almeno due insegnanti. Il che significa che per portare via i bambini le insegnanti dovrebbero essere state d’accordoMa le maestre indagate non erano delle stesse sezioni e non erano mai in compresenza”».

Cercando in rete notizie su questo “esperto di infanzia”, troviamo le seguenti note:

Nasce il centro antifumo dell’università telematica Unisu

Roma, 08/09/2008 (informazione.it – comunicati stampa) L’Unisu è la prima Università telematica italiana ad aver istituito un Centro antifumo per fumatori motivati a comprendere ed affrontare il problema della dipendenza.
Gli incontri di gruppo per dieci persone si svolgeranno nell’arco di due mesi per un totale di dieci incontri settimanali della durata di 50 minuti.

Si svolgeranno a scelta dei partecipanti o il mercoledì dalle 19 alle 20, o il sabato dalle 11,50 alle 12,50 nella sede dell’Ateneo in Via Casalmonferrato,2b (Re di Roma) 00182 Roma.
Gli incontri (contributo unico di 150 euro) sono condotti dal Dr. Franco Ettorre, medico psicologo e consulente nella campagna antifumo del 2007 dell’Istituto Superiore di Sanità.

Per le prenotazioni telefonare a Centro antifumo Unisu al numero 06.7025968 int.5. Per saperne di più si può ascoltare su http://www.unisu.tv l’intervista di Mimmo Tartaglia, direttore del TG e di Unisu TV, al Dr. Franco Ettorre il quale spiega come tutti possono smettere di fumare, solo con un pizzico di buona volontà. Unisu tv trasmetterà nelle prossime settimane altre interviste al Dr. Ettorre, le testimonianze di fumatori pentiti (tra cui il Dir. Gen. dell’Ateneo, Alfredo Pizzoli) e numerosi servizi sui costi economici e sociali (90 mila morti all’anno) legati al consumo delle sigarette.

A Unisu tv i misteri di Rignano Flaminio. È una grave omissione?(fonte)

Roma, 24/05/2008 (informazione.it – comunicati stampa) Il criminologo Franco Ettorre, psicologo, consulente della Preside della scuola di Rignano Flaminio, nel corso di una intervista a Unisu TV ha rivelato alcuni particolari di quella vicenda che ha sconvolto la vita della cittadina della provincia romana. Pur non potendo scendere in particolari, essendo la vicenda giudiziaria non ancora conclusa, il dott. Ettorre ha rivelato comunque che l’innocenza dei docenti è fuori discussione e che la decisiva dichiarazione fattagli da una collega dei docenti incriminati, sicuramente riferita anche alla polizia giudiziaria, non sarebbe stata comunicata ai magistrati, con gravi pregiudizi sul prosieguo dell’inchiesta.

Il video dell’intervista in oggetto si trova qui: WEB TV “UNISU TG”
Testata giornalistica dell’Università telematica Unisu “Niccolò Cusano”
Direttore resp. Mimmo Tartaglia. Reg. Trib. Roma n.11 del 19/1/2007

Autore wildgreta-3 novembre 2009- riproduzione vietata

Rignano, Udienza Preliminare: 19 famiglie parte civile, assenti gli imputati

 

 

 

 

 

Rignano, al via il dibattimento, parte civile i genitori di 19 bimbi

A Tivoli l’udienza preliminare per la vicenda dei presunti abusi sessuali che vedono coinvolti 21 bambini della scuola di Rignano Flaminio. Al vaglio la posizione delle tre ex maestre Patrizia Del Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci, dell’autore tv Gianfranco Cancarello e della bidella Cristina Lunerti. Ammessi come parti civili i genitori di 19 scolari

Il gup del tribunale di Tivoli Pierluigi Balestrieri ha ammesso la costituzione di parte civile di 19 famiglie di bambini, già alunni della scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio, che avrebbero subito abusi sessuali. Si tratta in particolare delle famiglie che ne hanno fatto istanza. Altre due famiglie (sono infatti 21 i piccoli che secondo l’accusa avrebbero subito molestie) hanno invece scelto di non costituirsi nel giudizio.

Le costituzioni sono avvenute nel corso dell’udienza preliminare durante la quale il gup è chiamato a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Mansi dei cinque imputati e cioè delle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio e del marito di quest’ultima, il produttore televisivo, Gianfranco Scancarello, nonché della bidella Cristina Lunerti. Per quest’ultima la procura aveva chiesto l’archiviazione ma il gip Elvira Tamburelli ha respinto l’istanza, disponendo l’imputazione coatta nei suoi confronti.

Sono finite invece in archivio le posizioni della maestra Assunta Pisani e del benzinaio cingalese Kelum Weramuni De Silva. Atti osceni, maltrattamenti in famiglia, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza. Questi i reati contestati agli indagati, a seconda delle singole posizioni processuali, accusati di aver “in concorso tra loro e con oggetti non identificati, in numero di cinque o più”, abusato di almeno 21 bambini. Ciò sarebbe avvenuto, per quanto concerne le tre maestre “con abuso di autorità o relazione domestica o di ufficio derivante dal fatto di essere in servizio quali maestre presso la scuola materna dell’istituto ‘Olga Rovere’ di Rignano Flaminio”.

Secondo la ricostruzione dell’accusa i piccoli sarebbero stati sottoposti “ad atti di sevizia e crudeltà”, nonché ad assistere o partecipare ad atti a sfondo sessuale, dopo averli portati fuori dalla “Olga Rovere” in orario scolastico. L’inchiesta culminò il 24 aprile del 2007 con l’arresto di sei indagati (Del Meglio, Lunerti, Pucci, Magalotti, De Silva Weramuni, Scancarello) sulla base di un’ordinanza emessa dal gip Elvira Tamburelli. Il tribunale del Riesame capitolino poi il 10 maggio successivo ne dispose la scarcerazione. Decisione, questa confermata, il 18 settembre successivo dalla Cassazione. Nel corso delle indagini furono svolti anche due incidenti probatori: uno vide coinvolti i minori presunte vittime di abusi, uno riguardò i numerosi oggetti sequestrati. Il primo in particolare riguardò l’acquisizione delle dichiarazioni dei bambini, previa valutazione della loro idoneità a testimoniare.

Prossima udienza, 14 novembre

Si pronuncerà il 14 novembre prossimo il gup Pierluigi Balestrieri sulle questioni preliminari sollevate dalle difese dei cinque imputati accusati di aver commesso abusi ai danni di bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio. Il gup si è infatti riservato di decidere in merito a tali eccezioni. L’udienza preliminare proseguirà poi a gennaio, con diverse udienze, al termine delle quali deciderà se rinviare a giudizio gli imputati come chiesto dalla procura di Tivoli. (omniroma.it)

(la repubblica 30 ottobre 2009)

 

PEDOFILIA: RIGNANO, DA OGGI IN TRIBUNALE SORTE 5 IMPUTATI

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(l’asilo Olga Rovere)

A due anni e mezzo dagli arresti, si terrà oggi, al Tribunale di Tivoli (Roma) l’udienza preliminare per i cinque presunti pedofili indagati per i presunti abusi sessuali commessi ai danni di almeno 21 bambini della scuola “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. Tra i reati contestati, atti osceni, maltrattamenti verso minori, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime.

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RIGNANO, PEDOFILIA: IL PDL CRITICA GIOVANARDI, I GIORNALI NO

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di Wildgreta

Ecco tutto quello che è uscito sulla conferenza stampa organizzata a sostegno degli indagati per pedofilia a Rignano Flaminio, il 22 ottobre 2009. Troverete i comunicati di Barbareschi e Mussolini che si dissociano da Giovanardi, nonchè i pregevoli pezzi del Corriere della Sera e Il Tempo, che ormai più che articoli di cronaca, sono delle vere e proprie “odi” agli indagati. Il 30 ottobre inizierà l’udienza preliminare e speriamo che i vari aspiranti al Premio Pulitzer che abbiamo in Italia, e che hanno decretato la fine dell’inchiesta già un anno e mezzo fa, siano impegnati in  altre vicende giudiziarie più importanti di quelle che riguardano gli abusi sui 22 bambini dell’asilo Olga Rovere.

RIGNANO: A. MUSSOLINI, SCIOCCANTE INIZIATIVA GIOVANARDI

E’ gravissimo che il sottosegretario, Carlo Giovanardi, abbia partecipato a un incontro in favore degli imputati nel processo per il delitto di pedofilia in corso a Rignano e abbia affermato che le maestre sono condannate soltanto dalla testimonianza di piccoli. Il tutto a pochi giorni dal pronunciamento del giudice”. Lo dice Alessandra Mussolini (Pdl), presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia, che aggiunge:Si tratta di una iniziativa intollerabile. In piu’, non dare valore alle testimonianze dei bambini va contro tutti i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. Se passasse questa aberrazione sarebbe vanificata ogni indagine per i reati di pedofilia. E’ scioccante che un sottosegretario con delega alla famiglia possa prendere le parti degli imputati contro i bambini.(la repubblica 23 ottobre 2009)

Caso Rignano, Luca Barbareschi si dissocia da Giovanardi

L’ On. Luca Barbareschi si dissocia dalla posizione dell’ ex ministro Giovanardi, attuale sottosegretario con delega alla famiglia , in merito all’ indagine della magistratura sugli abusi nell’asilo di Rignano. Barbareschi, Presidente della Fondazione Onlus omonima (www.fondazionelucabarbareschi.it) che da anni si batte contro la pedofilia e gli abusi sui minori , mette in guardia da qualsiasi forma di negazionismo nei confronti di quella che invece va definita “una grave piaga sociale.” “Ritengo inammissibile e inopportuno che un rappresentante della maggioranza di governo , soprattutto nel caso difficile, delicato ed esemplare di Rignano, prenda posizioni a favore di una parte” dichiara il deputato del Pdl ,Vice-Presidente della Commissione Telecomunicazioni e Trasporti. Il caso di Rignano può e deve essere risolto dalla magistratura che ne ha tutte le competenze, mettersi al di sopra di essa rischia di essere un abuso”.(fonte Fondazione Luca Barbareschi) Continua a leggere

Rignano Flaminio, Conferenza 22 ottobre: Parlamentari in difesa degli indagati?

di Wildgreta

A volte ritornano, si potrebbe dire.Dopo la splendida performance di luglio,  Carlo Giovanardi mantiene la promessa di tornare a Rignano con alcuni parlamentari.Ma quali siano questi parlamentari, nessuno lo sa.Saranno gli stessi che nel mese di luglio parteciparono alla visione di un filmato agli atti? Se così fosse, a Rignano arriverebbero Gabriella Carlucci e Paola Binetti.( A proposito, ma di solito i parlamentari non vanno a visitare i carcerati?) Comunque, le vedo già scendere dalle loro auto blu, convinte di arrivare ad un normale convegno, dove ognuno esprime la sua opinione in totale libertà.Invece, dovranno sorbirsi l’introduzione del professor Modesto Mendicini che ripeterà la consueta arringa difensiva: –A Rignano non è successo niente, i genitori si sono auto suggestionati, i bambini sono fantasiosi, ho capito che erano innocenti leggendo i giornali, gli indagati non si sono arricchiti e quindi sono innocenti, non sono un neuropsichiatra infantile né, tanto meno, un esperto di abusi sui minori, ecc.-

Poi sarà la volta di qualche collega delle maestre, che dirà:” Sono persone meravigliose, le conosco da 30anni, madri e nonne esemplari, o siamo stupide o a Rignano non è successo niente, se no ce ne saremmo accorte,quindi non è successo niente”. Poi qualche genitore di ex alunni, che farà un inno alla scuola e alle insegnanti, aggiungendo che suo figlio ha pianto ogni anno l’ultimo giorno di scuola.

L’on.Giovanardi, infine, si esibirà nel rep che ormai è diventato un cult, “Negli omicidi c’è il morto, a Rignano manca il reato, una personale visione dell’abuso sui minori e Mi auguro che ogni cittadino italiano non possa finire in carcere sulla base di un nonnulla.”, sulla “pochezza” dei capi di imputazione.

Fin qui, il copione sarà lo stesso di ogni riunione dei supporter degli indagati da due anni a questa parte.

Ma la sorpresa potrebbe venire dai nuovi parlamentari coinvolti da Giovanardi:cosa diranno? Si scaglieranno anche loro contro i bambini e i genitori? Minacceranno di cambiare le leggi, introducendo per i reati di pedofilia il parere vincolante di un sottosegretario alla famiglia? O rimarranno basiti di fronte al “pensiero unico” della conferenza stampa? E la Caramella Buona? Che ruolo avrà in questo contesto? Proverà a parlare in generale? Oserà affermare che la pedofilia esiste ed è in continua espansione? Ma certo che potrà esprimere le sue teorie: i suoi rappresentanti sono stati invitati per questo.Faranno da scudo alle accuse di aver organizzato un incontro esclusivamente dalla parte degli adulti. E si dirà, “Avete visto? Abbiamo invitato anche un’associazione per la tutela dei minori!” Già, ma l’associazione parlerà di minori e pedofilia in generale, mentre tutti gli altri invitati sosterranno l’innocenza di alcuni indagati in particolare, e così ancora una volta, i bambini di Rignano Flaminio non saranno difesi da nessuno.

Si parlerà di “altri” minori e Giovanardi sarà il sottosegretario di “altre famiglie”.

Vorrà dire che i bambini dovranno aspettare il 30 ottobre, quando inizierà l‘udienza preliminare.Tanto, le loro famiglie sono tutte abituate ad aspettare.

Note: alla Caramella Buona non è piaciuto il manifesto della conferenza del 22 ottobre e ha pubblicato il seguente comunicato sul suo sito:

La presenza de La Caramella Buona Onlus alla conferenza del 22 ottobre a Rignano Flaminio

E’ doveroso precisare il motivo che vede i rappresentanti de La Caramella Buona Onlus alla conferenza del 22 ottobre a Rignano Flaminio.

Sono sempre più numerosi gli inviti che l’Associazione riceve da ogni parte d’Italia, con richieste di organizzare e/o presenziare a conferenze, dibattiti, convegni sul tema degli abusi. Facciamo il possibile per portare la nostra voce e l’ultradecennale esperienza ovunque, considerando anche il particolare impegno che, dal 2003, vede l’Associazione attiva in procedimenti penali a carico di pedofili seriali. Crediamo fermamente in una seria e concreta opera di informazione corretta e formazione qualificata, destinate al pubblico di genitori, di educatori e di professionisti. Per questi ultimi, organizziamo da anni momenti formativi specialistici: il riconoscimento dei segni di abuso (per pediatri e operatori sanitari), la lettura dei segnali di disagio e presunto abuso (per psicologi, psicoterapeuti e operatori sociali), le tecniche di audizione del minore e l’attendibilità della testimonianza (per avvocati, operatori di polizia, investigatori ). Questo con un obiettivo certo e indiscutibile: l’accertamento della Verità nei casi di pedofilia. Verità alla quale l’Associazione può contribuire stimolando un sano e civile dibattito, una continua crescita professionale di coloro i quali sono tenuti a valutare, distinguere, decidere. Verità che viene accertata indiscutibilmente dagli organi preposti, polizia giudiziaria e magistratura, nel massimo rispetto della loro piena indipendenza operativa e di giudizio.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sen. Carlo Giovanardi ha chiesto a Roberto Mirabile, presidente de La Caramella Buona Onlus e alla Dott.sa Roberta Bruzzone, direttore scientifico della stessa e presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze Forensi, di partecipare alla conferenza in oggetto come esperti obiettivi e portatori di una vasta casistica processuale e investigativa, trattando l’argomento in generale, come sempre dalla parte delle vittime ma senza esprimersi sul caso di Rignano Flaminio, fornendo altresì utili informazioni sulla lotta alla pedofilia e sulle possibilità di prevenzione adottabili da esporre a quanti vorranno partecipare.

Non è (cattiva) abitudine dell’Associazione prendere parte a dispute su “falsi” o su “veri” abusi : l’accertamento spetta a chi di dovere, come prima specificato, soprattutto quando è in corso un procedimento giudiziario.

Dobbiamo altresì precisare che obiettiamo del manifesto stampato apparso a Rignano Flaminio, del cui contenuto veniamo a conoscenza solo oggi, lunedì 19 ottobre: così presentato, non è in effetti chiaro quale sia l’apporto richiesto all’Associazione.

Roberto Mirabile

Presidente

Pedofilia, Rignano Flaminio: Giovanardi, sottosegretario “con delega agli indagati”

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LEGGI L’ARTICOLO

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Rignano Flaminio, pedofilia: Anche la bidella a rischio processo

Presunti abusi sessuali

rignano asilo dall'alto

(l’asilo Olga Rovere)

RIGNANO FLAMINIO Si allunga la lista delle persone che rischiano di finire sotto processo per i presunti abusi sessuali compiuti su una ventina di bimbi della scuola materna «Olga Rovere» di Rignano Flaminio, alle porte di Roma, nell’anno scolastico 2005-06.

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Alle maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio e al marito di quest’ultima, lo sceneggiatore televisivo Gianfranco Scancarello, si aggiungerà anche la bidella Cristina Lunerti. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Tivoli Elvira Tamburelli che, respingendo la richiesta iniziale di archiviazione, ha imposto al pubblico ministero, Marco Mansi, di formulare l’imputazione coatta. È finita in archivio, invece, come sollecitato dal sostituto procuratore, la posizione di altri due indagati, la maestra Assunta Pisani e il benzinaio cingalese Kelum Da Silva. Ad opporsi alla richiesta di archiviazione di questi ultimi tre indagati erano stati i difensori di cinque famiglie, parti offese nel procedimento penale. Il prossimo passo, dunque, sarà la richiesta di rinvio a giudizio e quindi la fissazione dell’udienza preliminare, durante la quale il gup deciderà se mandare o meno alla sbarra gli indagati. I reati per i quali sta procedendo la procura di Tivoli vanno, a seconda delle posizioni processuali, dai maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli al sequestro di persona, dalla sottrazione di persone incapaci alla violenza sessuale aggravata, dagli atti sessuali con minorenne alla corruzione di minorenne, dalla violenza sessuale di gruppo agli atti contrari alla pubblica decenza.

IL tempo 4 giugno 2009

Rignano Flaminio, interrogati Scancarello e Del Meglio negano tutto, ma i bambini dicono il contrario

Note di Wildgreta

Secondo i molti articoli usciti sull’incidente probatorio sostenuto da una ventina di bambini dell’asilo Olga Rovere,  le cose non stanno come affermano in questa dichiarazione i coniugi Scancarello. Di seguito trovate le  loro dichiarazioni di oggi davanti al PM di Tivoli Marco Mansi, e  alcuni stralci delle dichiarazioni dei bambini.

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Rignano, Scancarello e Del Meglio:«Non abbiamo nulla a che fare con gli abusi sui bambini della Olga Rovere»

di Patricia Tagliaferri

Sono accusati di reati gravissimi e rischiano di finire sotto processo per atti osceni, maltrattamenti, sequestro di persona, sottrazione di persone incapaci, violenza sessuale aggravata e atti sessuali con minorenni. Tutto ai danni dei bambini di una scuola materna, la Olga Rovere di Rignano Flaminio. Ma la maestra Patrizia Del Meglio e il marito Ginfranco Scancarello, autore tv, dopo aver ricevuto dalla Procura l’avviso di chiusura delle indagini, l’atto che solitamente precede una richiesta di rinvio a giudizio, sono stati interrogati su loro richiesta dal pm di Tivoli Marco Mansi, che li accusa assieme alle maestre Marisa Pucci e Silvana Malagotti. Durante il faccia a faccia con il magistrato hanno ribadito con forza la loro innocenza, cercando di mettere in evidenza le incongruenze dell’inchiesta. Secondo i due indagati, difesi dagli avvocati Francesca Coppi e Roberto Borgogno, le descrizioni fatte dai bambini sentiti in sede di incidente probatorio dal gip Elvira Tamburelli, non sarebbero riconducibili a loro. E i contenuti delle loro deposizioni sarebbero privi di riscontri oggettivi.
Scancarello ha chiesto al magistrato come fa a trovarsi in questa situazione e perché ha dovuto subire 17 giorni di carcere dal momento che nessuno dei bambini abusati ha mai fatto il suo nome durante gli interrogatori, nè lo ha mai descritto. E lui, peraltro, era sempre a Roma per lavoro. Sua moglie, che viene descritta dai bambini in diversi modi, ha ribadito invece che le sarebbe stato impossibile prelevare i piccoli e portarli fuori dalla scuola durante l’orario di lezione, come sostiene l’accusa, perché erano in classe della collega Pucci, il cui turno finiva alle 12,30, mentre lei lavorava fino al pomeriggio. Se l’impostazione della Procura fosse corretta avrebbe dovuto lasciare i bambini da soli in classe.
Ora il pm dovrà tenere conto anche di queste deposizioni prima di decidere se chiedere il processo o sollecitare l’archiviazione, come è stato già fatto per gli altri tre indagati: la bidella Cristina Lunerti, la maestra Assunta Pisani e il benzinaio cingalese Kelum Da Silva. Il 6 maggio è fissata la camera di consiglio del gip di Tivoli che deve decidere se farli uscire di scena definitivamente.

Il Giornale 31 marzo 2009

Ecco alcune delle dichiarazioni fatte dai bambini:

Rignano: con maestra in casa mostri

Audizione di due ore davanti a gip Tivoli bimba 5 anni

(ANSA) – ROMA, 12 FEB – Ha descritto il tragitto che l’ha portata a casa della maestra Patrizia e ha parlato anche di giochi brutti’ fatti in una ‘casa dei mostri’. E’ durata 2 ore, davanti al gip di Tivoli l’audizione della bambina di 5 anni che fa parte dei 19 minori per i quali un’indagine psicologica deve stabilire se possano essere interrogati nell’inchiesta di Rignano Flaminio.

Incidente probatorio 2 bambina: A casa della maestra Marisa sono stata portata insieme con altri amichetti – avrebbe spiegato la piccola – poi c’era anche un’altra maestra, Patrizia, che mi faceva fare cose cattive“.

Incidente probatorio  bambino: “Ci portarono a casa della maestra Patrizia e ci fecero delle foto». Sono le accuse a due ex insegnanti della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio, fatte da un bambino di sei anni ascoltato nel tribunale di Tivoli, tramite incidente probatorio, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi sessuali ai danni dei minori dell’istituto.«E´ lei, solo lei è la persona che fa le cose cattivissime…si chiama Patricia». Il terzo bambino della materna Olga Rovere, giudicato idoneo a sottoporsi alla seconda parte dell´incidente probatorio, e dunque a testimoniare in un´aula di tribunale, ha iniziato ad aprirsi con la neuropsichiatra infantile soltanto al terzo incontro. Prima di tirare in ballo la maestra Patrizia, che lui chiama Patricia, tira un profondo sospiro e poi sussurra quel nome. Nei due precedenti incontri il bambino, che ora ha 5 anni e 4 mesi, aveva solo accennato che la sua scuola era “brutta”, “perché ci stavano dei signori cattivi”, che “facevano i giochi cattivi”, che lui però non ricordava.

Il dialogo tra il piccolo paziente e la specialista nominata dal gip di Tivoli è all´inizio prudente, ma presto si arriva al nocciolo.

Ti ricordi a chi Patricia faceva questa cattiverie?
«A me e a tutti gli amici miei».

Sono gli amici di scuola o i vicini di casa?
«Di scuola».

Dove ti facevano le cattiverie?
Il bimbo, cominciando ad agitarsi, (si legge nella perizia depositata ieri alla procura di Tivoli) si alza, va alla lavagna e dice: «A scuola, in bagno».

Hai visto con i tuoi occhi fare le cattiverie ai tuoi amici o te lo hanno raccontato?
«L´ho visto e l´hanno fatto anche a me».

Mi puoi dire quali sono le cattiverie che hai visto?
«La puntura sul pisellino. Nel bagno mi facevano la puntura sul pisellino».

E ti faceva male?
«Faceva malissimo perché era con l´ago».

Hai raccontato a qualcuno questa cosa?
«A mamma».

Sei stato tu a raccontarla alla mamma o la mamma a te?
«Io».

Chi ti faceva la puntura?
«Patricia».

C´era solo Patricia o anche altre persone?
«Anche altre persone».

Com´erano vestite?
«Certe volte non avevano niente, e poi avevano i vestiti da diavolo».

Com´è il vestito da diavolo?

«E´ blu e cattivo».

Ma il vestito gli copriva la faccia?
«Sì, la faccia non si vedeva».

Ma queste cose dove avvenivano?
«Al bagno della scuola».

Di ben altro tenore erano state le confidenze fatte dal piccolo ai genitori (riportate sia nell´ordinanza che ripetute al collegio peritale). Si legge infatti nel capitolo “Le rivelazioni di Michele” (il nome è di fantasia,) che fa parte della relazione delle tre specialiste: «Mamma io all´asilo stavo male, mi menavano sempre e mi facevano fare i giochi brutti…. Nel culetto mi infilavano la puntura senza ago e poi usciva un liquido biancastro, sembrava acqua e pizzicava e io piangevo, mi sentivo strano e mi veniva sonno». E ancora: «La maestra Patrizia era molto cattiva ed era nera, nera. Mi faceva le punture mentre l´altra maestra Marisa mi teneva in braccio e mi teneva ferma la testa». Infine: «Io e altri quattro venivamo portati a casa della maestra Patrizia con la macchina della maestra Marisa, quella rossa. Lì c´erano tanti giochi e peluche dove persone straniere, di colore, amiche di Patrizia, a volte mascherate, ci facevano fare i giochi brutti. C´erano anche tanti preti, a volte con i cappucci da diavolo con le corna».
(Repubblica 31 agosto 2007)

Interrogata in merito a chi la picchiasse, la bambina più grande ha riferito che a “menarla erano tutti: Patrizia (potrebbe essere l’insegnante Patrizia Del Meglio, uno degli indagati, ndr), l’incappucciato, il marito e la maestra”.

Dall’Ordinanza di custodia cautelare:

Bambina

Ai giochi partecipava Giovanni, descritto nero – cioè scuro di carnagione – e che non parlava italiano, mentre l’altro Giovanni aveva i capelli di colore grigio, occhiali da vista e un naso accentuato con baffi.

Bambino 1

…. Aggiungeva che una volta Patrizia le aveva inserito quell’oggetto così a fondo nella “patatina” da farla piangere per il dolore. Raccontava che sarebbero stati picchiati se si fossero rifiutati di fare il “gioco” e che Patrizia regalava patatine ai bambini che facevano tutto.

Bambino 2

…..Confida che Giovanni è il marito della maestra Patrizia e partecipava al “gioco della patatina” ed altri giochi e, intanto, mima al padre il gioco di Giovanni che le saliva sopra e le diceva che le prendeva la “patatina” e dopo usciva dal suo pene una “cremina dei bambini” indirizzatale sul petto e sul viso, il cui sapore non le piaceva; “nella casa di Giovanni” c’era uno stereo grigio che veniva messo ad alto volume ed ai bambini veniva applicato un cerotto sulla bocca per impedirgli di urlare.

wildgreta, il blog 1 aprile 2009

MINORI. MOVIMENTO PER L’INFANZIA: IMPIANTO NORME ‘ADULTOCENTRICO’, MANCA DIFESA DEI BAMBINI

(DIRE – notiziario Minori) Roma, 9 mar. – – Una “rivisitazione di tutto l’impianto normativo e istituzionale”, partendo
dall’assunto che “l’ordinamento e’ stato teorizzato e posto in essere tenendo come punto di riferimento innanzitutto le esigenze degli adulti”. È questa la proposta di fondo del Movimento per l’Infanzia, ribadita anche sabato scorso, a Roma, durante un incontro aperto al pubblico per definire il programma 2009/2010.
per i diritti dei bambini dal titolo “Dalla parte dei bambini”.

Ospite della riunione anche Roberta Lerici, responsabile minori Idv, che aveva dato gia’ il suo sostegno attivo alle mamme e ai papa’ di Rignano Flaminio, paesino in provincia di Roma dove si sarebbero consumate delle violenze su minori compiute da maestre.
Servono, secondo il Movimento, guidato dall’avvocato Girolamo Andrea Coffari, “riforme coraggiose e significative dell’impianto normativo e istituzionale”.

In particolare il Movimento per l’Infanzia propone l’inserimento nella Costituzione di una sezione dedicata “ai diritti dei fanciulli”, chiede la riforma del titolo IX del I libro del Codice civile (per passare dalla potesta’ alla responsabilita’ genitoriale), l’introduzione nel I libro, sempre del Codice civile, dei diritti civili dei bambini e la riforma del Codice penale con piu’ attenzione a figure delittuose quali, ad esempio, il plagio a danno dei bambini, la violenza morale, la molestia e la violenza sessuale. Infine si chiede la creazione di un ministero ad hoc per i diritti dei piccoli.