Ipnotizzava e violentava anoressiche,ex primario condannato anche in appello
Di Wildgreta
Sono davvero strani i casi della vita. Ritroviamo l’avvocato Cardamone e il professor Coppi in un altro caso di abusi sessuali, questa volta con protagoniste una decina di ragazze dai 20 ai 30 anni (due sole quelle che si sono costituite parte civile). L’avvocato Coppi difende l’ex primario accusato di abusi sulle pazienti prevalentemente anoressiche o psichicamente fragili, mentre l’avvocato Cardamone, le vittime. Nel caso di pedofilia di Rignano Flaminio, l’avvocato Coppi difende l’autore Rai Gianfranco Scancarello e sue moglie Patrizia Del Meglio (maestra dell’asilo Olga Rovere), mentre l’avvocato Cardamone, difende alcune delle famiglie dei bambini di Rignano Flaminio che hanno nei mesi scorsi affrontato l’incidente probatorio ribadendo la loro verità sugli abusi subiti,(si attende il deposito degli atti da parte del PM) . Sappiamo benissimo che ogni caso fa storia a sè e che è facile per gli avvocati incontrarsi in diversi processi. La cosa che mi ha colpito in questo caso, però, è la linea difensiva adottata per l’ex primario condannato anche in appello:“i racconti dei denuncianti sarebbero frutto di un delirio erotico o di uno stato di allucinazione indotto dall’ipnosi.” E ancora, “il medico sarebbe stato vittima di un gruppo di pazienti, in contatto tra loro, che avrebbero travisato la realtà.” Più o meno quello che si dice dei bambini di Rignano:”Sarebbero stati suggestionati i genitori che a loro volta avrebbero suggestionato i bambini, i quali poi avrebbero raccontato fatti irreali frutto della sindrome da isteria collettiva”. Il problema è che questo ex primario, esperto nella tecnica dell’ipnosi, è stato accusato di essersi congiunto carnalmente con alcune pazienti approfittando della loro inferiorità psichica. In appello la condanna per violenza sessuale continuata è stata ridotta da 8 a 5 anni e mezzo, non sappiamo per quali ragioni.Quello che resta da chiarire è come mai nei casi di abuso sessuale, per gli imputati siano sempre gli altri ad aver frainteso e, se ad accusare sono più persone, queste debbano essersi contagiate a vicenda. La sindroma da “isteria collettiva”, o da”contagio emotivo” , può certamente scatenarsi in presenza di epidemie come l’aviaria (nessuno mangiava più il pollo) o di malattie dei bovini come la mucca pazza (nessuno mangiava più carne rossa), ma non è stato ancora dimostrato che ascoltando il racconto di un abuso sessuale da un’amica, frotte di persone si precipitino dai carabinieri a raccontare di averlo subìto anche loro.Io non credo che ciò sia possibile, perchè la violazione dell’intimità di una persona è qualcosa che non si può fraintendere, nè immaginare: si è subita o non la si è subita. Si mente, o si dice la verità. Non si può “fraintendere” una terapia con un abuso, nè una recita scolastica con una serie di abusi sessuali collettivi.
Ecco un articolo del 1999, quando venne alla luce il caso e un articolo di oggi, con il resoconto del processo di appello. Continua a leggere →
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