Mez, chiesta nullità del processo
Istanza dei difensori di Sollecito
I difensori di Raffaele Sollecito, indagato nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher, hanno chiesto la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e del decreto con il quale è stato disposto il processo, oltre all’inutilizzabilità di alcuni atti. All’istanza si sono associati i legali di Amanda Knox, mentre, ovviamente, il pm si è opposto. La corte d’Assise si è ora ritirata in camera di consiglio per decidere.
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Il processo per l’omicidio della studentessa inglese è appena ripreso a Palazzo di Giustizia, a Perugia. In aula erano presenti i due imputati, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, che ha indossato una felpa rossa con, sul retro, la scritta “Beatles”, e i volti stilizzati dei cantanti. E c’era anche il padre di Raffaele Sollecito.
Le richieste sono state presentate dagli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori, difensori di Sollecito. E si sono associati i legali di Amanda, Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova. Il pm Manuela Comodi si è opposto alla richiesta.
I motivi della richiesta
La Bongiorno, depositando anche una memoria, ha sottolineato la lesione del diritto di difesa in relazione all’esame del Dna attribuito a Sollecito. In particolare, in relazione alla mancanza di dati e della descrizione di procedure con le quali la biologa della polizia scientifica Patrizia Stefanoni ha identificato e quantificato le tracce biologiche.
La difesa della Knox ha sollevato inoltre la questione dell’attribuzione alla vittima del Dna trovato sul coltello considerato l’arma del delitto. Di “eccezioni totalmente infondate” ha parlato il pm Comodi secondo la quale “non esiste una nullità assoluta degli atti”. Lo stesso ha fatto il legale della famiglia Kercher, Francesco Maresca. “I consulenti delle difese – ha affermato tra l’altro – hanno partecipato allo svolgimento degli esami di laboratorio senza fare alcuna osservazione”.
Attesa in queste ore la deposizione del medico legale Adriano Tagliabracci, consulente della difesa dello studente di Giovinazzo che si è occupato, in particolare, degli accertamenti relativi al Dna. La deposizione di Tagliabracci era stata interrotta durante l’ultima udienza dopo che la Corte d’Assise di Perugia, su richiesta della difesa Sollecito, aveva disposto il deposito di tutti gli atti relativi alle analisi di laboratorio svolte dalla polizia scientifica nel corso delle indagini.
TGCOM 14 SETTEMBRE 2009
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