Archivio | Maggio 2008

Condanna don Mauro Stefanoni: la reazione della curia

Ha appreso la notizia della condanna di don Mauro Stefanoni via telefono. Il vescovo di Como, monsignor Diego Coletti, è infatti a Roma per l’assemblea generale della Cei.
Stringato il suo commento: «Prendo atto della sentenza di primo grado – sono le parole del vescovo – Non si possono esprimere allo stato valutazioni di merito. In ogni caso si conferma la piena fiducia nell’operato della Magistratura». Continua a leggere

Pedofili, parla chi li smaschera: A caccia di orrori per pochi centesimi

Parla un poliziotto  che dal 30 marzo è in quiescenza a causa «del limite di sopportazione raggiunto nella visione di milioni e milioni di filmati allucinanti».Gli abusi vengono già commessi su bimbi di appena sei mesi». Come arginare il fenomeno? “La prevenzione”

FRANCESCO D’AMBROSIO Le più conosciute sono state chiamate Mare Nostrum ed Aragosta: sono le operazioni investigative sulla pedopornografia che con tante altre hanno mandato alla sbarra centinaia di pedofili. Oggi che è in pensione lo Stato gli chiede di non fermarsi, di completare l’opera testimoniando nei circa 50 processi intentati dal Trentino alla Sicilia. In cambio gli assicura il biglietto ferroviario di seconda classe di andata e ritorno più… 0.72 euro per vitto e alloggio nelle città sedi dei processi. Leucio Cutillo si appella al Capo dello Stato ed al Ministro degli Interni. Continua a leggere

Abusi asilo Vallo della Lucania: suor Soledad rinviata a giudizio

di Wildgreta

Il gip accoglie la richiesta dell’accusa e per suor Soledad il processo comincerà a novembre. Sono passati due anni dalle prime denunce. Due anni di indagini e di incidente probatorio per una trentina di bambini che frequentavano l’asilo e che, secondo l’accusa, avrebbero subito abusi sessuali da parte della suora peruviana. C’erano anche altri undici indagati insieme a suor Soledad, ma per loro è stata chiesta l’archiviazione e non si sa se ci siano stati altri sviluppi in merito. I media non sono mai stati troppo interessati alla vicenda degli abusi all’asilo Paolo VI di Vallo, un asilo privato, che le cronache locali hanno descritto come l’asilo frequentato dai figli della “Vallo bene”. Di seguito vi rimandiamo ai link degli articoli pubblicati da questo e da altri siti in questi due anni. Una delle pochissime trasmissioni televisive (forse l’unica)  ad essersi occupata del caso è stata “Studio aperto live”, della quale più avanti troverete il link, per il resto, solo il quotidiano Il Mattino, unitamente ad altri quotidiani locali,  ha dato conto di questo terribile caso di presunta pedofilia nelle scuole,  in cui a bambini piccolissimi è stato chiesto di raccontare ai giudici la loro verità su ciò che succedeva in un luogo in cui i genitori li lasciavano con la massima fiducia. Ricordo che la suora era stata arrestata e poi liberata per decorrenza dei termini di custodia cautelare.

Abusi asilo Vallo della Lucania: «Così suor Soledad ci faceva giocare al lupo cattivo».

Pedofilia asilo Vallo della Lucania: I racconti dei bambini, le tappe dell’indagine,il video di Studio Aperto Live

Pedofilia: Asilo Vallo della Lucania, chiesto rinvio a giudizio per suor Soledad

Abusi nell’asilo, solo suor Soledad verso il processo

I bambini di Vallo della Lucania, l’impossibilità di farli curare e l’interrogazione parlamentare dell’on. Maurizio Turco

Vallo della Lucania: un film inchioda i pedofili

Asilo Vallo della Lucania: Suor Soledad, accuse confermate

 

Delitto Perugia: aggiornamenti su Tacopina e secondo Pm

Chi è Tacopina?
Sono mesi che, periodicamente si torna a parlare di lui. Joe Tacopina, quest’inverno intervenne anche a Porta a Porta, suscitando le ire dei difensori di altri indagati di Perugia. Non ricordo se allora si fosse presentato come legale di Amanda Knox, ma i giornali avevano diffuso questa notizia. In questi giorni si torna a parlare di lui come intermediario nella ipotetica cessione della Roma. Ora, però, da Perugia e altrove fioccano le smentite: Tacopina non è legale della Knox, a Perugia non si è visto e, oltretutto, non è qui neppure per la Roma. Allora cosa ci fa in Italia? Forse il turista. L’unica traccia italiana è che è stato il difensore di Chinaglia accusato di truffa ed era nel pool dei legali di Michael Jackson accusato di pedofilia. Come curriculum non è un gran che. Però una serie tv americana si è ispirata a lui per il protagonista. Direi che non resta che vedere la serie tv “The Guardian” per capire chi sia Tacopina, naturalmente dopo aver letto gli articoli che troverete di seguito.

29 maggio 2008
Delitto Perugia. Tutti i pezzi
Sono due, da oggi, i magistrati che si occupano dell’inchiesta sull’omicidio di Meredith Kercher, ormai alle battute finali. Al sostituto procuratore Giuliano Mignini è stata infatti affiancata la collega Manuela Comodi. La notizia è stata riportata oggi dal Messaggero. A chiedere di essere affiancato da un altro magistrato in vista di un eventuale processo è stato lo stesso Mignini. Il pm sta infatti già seguendo altre importanti inchieste come quella legata alla morte di Francesco Narducci che comporta per lui un notevole carico di impegni. Gli è stata quindi affiancata la Comodi, magistrato con alle spalle una lunga esperienza. L’inchiesta sull’omicidio Kercher potrebbe essere chiusa formalmente nelle prossime settimane.
Fonti Ansa-Fondazione italiani

Tacopina non è il legale di Amanda Knox

(ANSA). Per alcuni organi d’informazione l’avvocato italo-americano Joe Tacopina, coinvolto nelle vicende per la cessione della Roma, dovrebbe essere a Perugia per occuparsi del caso legato all’omicidio di Meredith Kercher, ma al momento nel capoluogo umbro nessuno lo ha visto. Anzi, i difensori di Amanda Knox, gli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, hanno smentito qualsiasi legame con il collega statunitense. In una nota i legali sottolineano che “Tacopina non è mai stato il difensore di Amanda Knox, non rappresenta la famiglia né ha mai ricoperto alcun incarico funzionale alla difesa della giovane americana”, uno dei tre arrestati dalla polizia per l’omicidio Kercher. Nessun tentativo di contatto quindi tra Tacopina e i legali italiani, così come gli investigatori o il magistrato che coordina l’indagine. A Perugia l’avvocato americano era invece giunto nel dicembre scorso dopo essersi interessato all’indagine come consulente di un grande network televisivo degli Usa. Anche in quella occasione non aveva comunque consultato gli atti ufficiali dell’inchiesta sull’omicidio

Tacopina, Il «Perry Mason» di New York che difese Michael Jackson

Joseph (o Joe) Tacopina è un avvocato di New York nato a Brooklyn ma di origini italiane (nonno e papà di Roma). Ha iniziato il lavoro legale all’accusa per poi diventare avvocato difensore, accumulando più di 80 casi già a 38 anni. Conosciuto anche come il “Perry Mason di New York“ è commentatore su Fox News, Court-TV e MSNBC. Fece parte della squadra di avvocati che difese Michael Jackson nel 2005 dall’accusa di molestie sessuali. È noto in Italia per aver difeso Giorgio Chinaglia accusato di truffa e per essere diventato il rappresentante di Amanda Knox (indagata nell’omicidio di Meredith Kercher a Perugia). Tra i suoi clienti anche l’ex capo della polizia di New York, accusato di corruzione e poi dichiaratosi colpevole. Gli autori del serial televisivo “The Guardian“ hanno ammesso di essersi ispirati a Tacopina per ideare il protagonista.
Fonte il Giornale

Violenza sessuale: arrestati 3 operatori comunità recupero tossicodipendenti Rionero

di Widgreta
Ecco raccolti alcuni articoli sul caso della comunità di recupero per tossicodipendenti di Rionero. A febbraio scoppia il caso, oggi apprendiamo che gli operatori sono stati arrestati. Non si capisce se la misura dei domicialiari sia stata revocata, o se fossero a piede libero, visto che a febbraio i tre si trovavano già agli arresti domiciliari. Sarebbe meglio se i fatti di cronaca fossero trattati sempre dagli stessi giornalisti, così gli articoli potrebbero essere più precisi. Allego anche due articoli del mese di febbraio in cui si registra anche l’immancabile fiaccolata in favore degli arrestati.

VIOLENZA SESSUALE. ARRESTATI DAI CARABINIERI TRE OPERATORI DI UNA COMUNITA’ TERAPEUTICA
RIONERO SANNITICO. Sequestro di persona, maltrattamenti e violenza privata. Sono queste le accuse nei confronti dei tre responsabili di una comunità cattolica per il recupero di tossicodipendenti situata a Rionero Sannitico (Isernia).

Hanno circa trent’anni e sono stati arrestati questa sera dai Carabinieri del Comando provinciale.

L’operazione è stata chiamata ‘Arcobaleno’.

L’indagine è scattata due mesi fa dopo la denuncia dei familiari di alcuni giovani ospitati nella struttura.

Hanno raccontato ai militari dei maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti i ragazzi e che in alcuni casi sarebbe stata vietata loro la visita alla struttura.

I Carabinieri hanno raccolto anche le testimonianze di alcuni cittadini del posto che hanno raccontato di aver sentito grida provenire dalla comunità di recupero.

“Una indagine delicata”, l’hanno definita i Carabinieri, ieri sera durante una conferenza stampa.

“Una situazione che non vorremmo mai vedere” – è stato il loro commento -.

Le persone arrestate sono state condotte nel carcere di Isernia a disposizione del magistrato di turno.

Nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio.

Le indagini vanno avanti anche sull’ipotesi di reato di violenza sessuale.

(fonte Apcom)


Febbraio 2008: Una fiaccolata per i responsabili della comunità di Rionero

la fiaccolata organizzata “per amore della verità, per aprire gli occhi, per ritrovare speranza” e, soprattutto, per dare solidarietà ai tre responsabili della comunità di recupero Il resto d’Israele, agli arresti da quasi un mese con l’accusa di violenze e maltrattamenti su tre degli ospiti della casa famiglia di Rionero Sannitico

Restano ai domiciliari i responsabili della casa di recupero di Rionero
Febbraio 23, 2008

Confermata la misura restrittiva in casa per i tre indagati della comunità di recupero Il resto di Israele di Rionero Sannitico, accusati di maltrattamenti e violenze nei confronti di alcuni ospiti della comunità.A stabilirlo il tribunale del Riesame di Campobasso che in mattinata ha reso nota la decisione ma non le motivazioni le quali, con buona probabilità, saranno disponibili nella giornata di domani.Il provvedimento non scoraggia comunque i difensori dei tre indagati Antonilli e Aronne che preannunciano il ricorso in Cassazione per ottenere la revoca del provvedimento restrittivo in casa dei loro assistiti, sempre più convinti della loro innocenza.
Molise.it 18 febbraio 2008

AUSTRIA/ OFFERTE NUOVE IDENTITA’ A COMPONENTI FAMIGLIA ‘MOSTRO’ CHE RIVENDICA IL MERITO DI NON AVER UCCISO LA FIGLIA

Roma, 29 mag. (Apcom) – Le autorità austriache hanno preparato nuovi documenti per Elisabeth Fritzl e i sei figli che la ragazza ha avuto dal padre-mostro, che l’ha tenuta in ostaggio per ventiquattro anni in una cantina della loro casa di Amstetten e l’ha ripetutamente violentata.

La tv pubblica austriaca Orf ha riferito che devono soltanto firmare gli incartamenti e il cambio di identità sarà completo. Josef Fritzl, 73 anni, ha confessato di aver sequestrato la figlia dal compimento dei 18 anni; ha ammesso anche le violenze sessuali e e l’ha costretta ad accudire sette dei loro figli. Uno è morto subito dopo il parto, gli altri tre sono stati portati nell’abitazione per vivere vite “normali” come “nipoti” del mostro e altri tre sono rimasti con la madre nella prigione sotterranea.

La figlia più grande, la 19enne Kerstin, dopo aver avuto un collasso è stata portata in ospedale il 19 aprile: è stato questo che ha permesso che la terribile verità venisse a galla. Da allora è in coma artificiale e si trova in terapia intensiva, tenuta in vita grazie ai macchinari.

A inizio mese, Fritzl ha dichiarato a un tabloid austriaco: “Non sono un mostro”. Parlando attraverso il suo avvocato, ha rivendicato il merito di aver salvato la vita alla figlia. “Avrei potuto uccidere tutti”, la farneticante giustificazione, “E allora non ci sarebbe stata traccia. Nessuno mi avrebbe scoperto”. Il direttore del carcere, Guenther Moerwald, ha descritto Fritzl come un “detenuto che non dà problemi, calmo, padrone di sè e vigile”.

Processo a Don Mauro Stefanoni: otto anni al prete pedofilo di Laglio

Don Mauro abusava di un ragazzino, all’epoca dei fatti minorenne. Il giovane lo denuncia. Lui si dice innocente ma i siti e le chat frequentate dicono il contrario

Don Mauro Stefanoni abusava di un ragazzino che all’epoca dei fatti era minorenne. Nel 2004 il giovane, un parrocchiano affetto da una lieve disabilità, lo denuncia. Il prete, ex parroco di Laglio, viene accusato di violenza sessuale. Oggi la condanna del tribunale di Como: otto anni di reclusione.

Il prete, che oggi non era presente in aula per la sentenza finale, si è sempre dichiarato innocente. Ma secondo i fatti ricostruiti in aula dal pm, appare il contrario: “La videocassetta omopornografica trovata nella casa parrocchiale, la tipologia dei film acquistati sulla tv via satellite, i siti internet navigati, le chat line frequentate, i soprannomi utilizzati per farlo e i rapporti intrattenuti con un suo ex parrocchiano di Ponte Tresa costituiscono una cornice perfetta per il quadro dipinto dalla vittima”.

A dar risalto alla vicenda è pure la notizia emersa poco tempo fa della “soffiata” che monsignor Alessandro Maggiolini, all’epoca dei fatti vescovo emerito di Como, fece a don Mauro Stefanoni nel 2004 per riferirgli dell’indagine in corso nei suoi confronti. Al Corriere della Sera, l’ex vescovo ha negato di aver ostacolato le indagini. “Come avrei potuto – si chiede monsignor Maggiolioni – visto che intervenni solo quando il fatto era ormai risaputo?”. Termina l’ex vescovo: “Se poi sono stati commessi abusi sessuali, è un fatto gravissimo. Lo è per una persona laica, figuriamoci per un religioso”.

Dopo tre ore di dibattimento, è giunta la sentenza: otto anni e risarcimento alle parti civili per un totale di 180’000 euro (120.000 al ragazzo, 30 mila ciascuno ai due genitori).
Ticino.com 29 maggio 2008

Le detenute madri: storia, legislazione e proposte

29/05/2008Pavone Mario

Le detenute madri-Riflessioni a margine della sentenza di Cogne

a. Premessa
La sentenza di condanna emessa dalla Corte di Cassazione a carico di Annamaria Franzoni in relazione ai fatti di Cogne,al di là delle divisioni tra colpevolisti ed innocentisti, ripropone con forza il problema della detenzione delle madri di figli minori e del trattamento penitenziario previsto in tali casi.
La criminalità femminile è divenuta materia di indagine e di studio solo da poco. Da quando cioè, negli ultimi trent’anni, le donne sono diventate protagoniste del profondo cambiamento sociale che ha interessato il nostro paese e che si è risolto nella approvazione di una serie di leggi a favore della libertà e della emancipazione delle donne: dalla procreazione controllata alla depenalizzazione dell’aborto, dal divorzio all’abrogazione del reato di adulterio femminile, con il riconoscimento di una parità – in termini di diritto di accesso a lavori prima esclusivi del mondo maschile e di parità di retribuzione – che interessa ora l’intera sfera sociale.
La maggiore visibilità che hanno ora le donne ha però prodotto in ambito criminale ben pochi mutamenti: gli uomini sono ancora i protagonisti quasi esclusivi della realtà carceraria e criminale. Continua a leggere

LARINO. Domani l’interrogatorio dell’80enne di Santa Croce di Magliano accusato di abusi sessuali su disabili

LARINO. Sarà interrogato domani mattina, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino, l’80enne di Santa Croce di Magliano arrestato martedì scorso dai carabinieri con l’accusa di tentata violenza sessuale su disabili.

I fatti risalgono a quattro mesi fa.

Secondo l’accusa, il pensionato, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbe costretto due giovani minorati psichici, entrambi 28enni, a seguirlo nella sua abitazione dove avrebbe cercato di abusare di loro.

Gli inquirenti sono convinti che quanto evidenziato sia solo la punta di un iceberg e stanno cercando di raccogliere elementi probatori di altri episodi simili accaduti in passato. Continua a leggere