Archivio | marzo 2008

GRAVINA/ ATTESA PER RISULTATI PERIZIA AUTOPTICA,OGGI IL DEPOSITO

In settimana i funerali dei due fratellini

Gravina in Puglia (Bari), 31 mar. (Apcom) – Potrebbero essere depositati questa mattina i risultati dell’autopsia disposta dalla Procura della Repubblica di Bari sui corpi di Ciccio e Tore Pappalardi, i due fratellini di Gravina in Puglia. I risultati dell’autopsia sono molto importanti per le accuse che la stessa Procura rivolge al padre dei due bambini, Filippo Pappalardi, attualmente agli arresti domiciliari.

Secondo le anticipazioni emerse in questi giorni, i residui di cibo ritrovati all’interno dello stomaco di Ciccio sarebbero compatibili con quanto lo stesso Francesco avrebbe, secondo le testimonianze, mangiato prima di uscire di casa la sera del 5 giugno del 2006 intorno alle 18. Se ciò corrispondesse al vero, sarebbe evidente, secondo il perito della difesa, professor Strada, che i bambini possano essere caduti all’interno del pozzo un’ora e mezza, massimo due, dopo aver ingerito il cibo, e quindi non più tardi delle 20. Una ipotesi che potrebbe servire ad avvalorare la tesi che scagionerebbe il padre, accusato dalla Procura di essere coinvolto nella morte dei figli.Intanto le due famiglie non avrebbero ancora raggiunto un accordo per la celebrazione dei funerali che potrebbero tenersi in settimana. A mediare in questo momento ci sarebbe un sacerdote.

BARI: LEGALE PADRE FRATELLINI, ORARIO CADUTA NON E’ UNICO ELEMENTO DETERMINANTE

Bari, 31 mar. – (Adnkronos) – L’orario della caduta dei fratellini Francesco e Salvatore Pappalardi nella cisterna sotterranea di via Giovanni Consolazione a Gravina in Puglia ”potrebbe essere determinante, ma non e’ proprio l’unico elemento determinante”. Lo ha detto oggi l’avvocato Angela Aliani, legale di Filippo Pappalardi, il padre dei due ragazzini ritrovati morti il 25 febbraio dopo oltre venti mesi dalla scomparsa, parlando con i giornalisti davanti alla sede della Procura della Repubblica di Bari. Oggi si e’ saputo che i risultati della perizia autoptica verranno depositati tra pochi giorni. ”La sto ancora scrivendo”, ha detto il professor Francesco Introna, medico legale del policlinico, incarico delle perizie sui due cadaveri. (segue)

(Pas/Ct/Adnkronos)

 

Strage Erba, difesa chiede trasferimento processo

Reuters – da 26 minuti

MILANO (Reuters) – I legali di Rosa Bazzi e Olindo Romano, accusati per la strage di Erba in cui morirono quattro persone, hanno chiesto oggi il trasferimento del processo in altra sede a causa del clima avverso agli imputati che si sarebbe creato a Como, dove si sta svolgendo il procedimento.

Lo ha riferito una fonte legale.

“E’ stata chiesta la legittima suspicione per mancanza di un clima sereno in cui la giuria possa decidere”, ha detto l’avvocato Roberto Tropenscovino, che era presente in aula per rappresentare come parte civile Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime nella strage. “Non credo proprio che verrà accordata dal giudice”, ha aggiunto il legale.

Ad Erba, in provincia di Como, nella notte dell’11 dicembre 2006 morirono, colpiti da diverse sprangate e coltellate, la trentenne Raffaella castagna, suo figlio Youssef di due anni, sua madre Paola Galli di 57 anni e la vicina Valeria Cherubini.

Il mistero del buco nella tenda di casa Frigerio

È uno dei punti interrogativi lasciati ad aleggiare sopra il processo per la strage di Erba, dopo la deposizione del consulente medico legale della difesa, Carlo Torre.

buco-tenda-frigerio.jpg

Il professore torinese, nell’esporre le motivazioni per cui, secondo lui, Valeria Cherubini fu uccisa nel suo appartamento, ha mostrato nella relazione una foto della tenda della casa bucata, secondo lui, da una coltellata dell’assassino mentre la donna cercava riparo.
«Le fibre sono tagliate di netto», ha detto Torre in risposta al presidente della Corte d’Assise, Alessandro Bianchi, dubbioso sulla reale possibilità che quello squarcio (mostrato nelle foto di questa pagina) possa essere realmente stato provocato da una lama.
Secondo gli avvocati di parte civile, inoltre, mancherebbe del sangue sui margini del buco, lasciati dall’arma dopo aver colpito la vittima.
La difesa ha replicato, nella stessa relazione, con una prova effettuata su un’altra tenda simile tagliata con un pugnale. Per il professor Carlo Torre e la sua assistente Valentina Vasino, il taglio delle fibre sarebbe simile in tutto e per tutto a quello di casa Firgerio.
E sempre secondo la difesa dei coniugi Romano questa sarebbe «una delle dimostrazioni» per ribadire che la moglie del supertestimone fu raggiunta e colpita a morte nel suo appartamento dopo una iniziale aggressione al piano di sotto.
M.Pv.

Corriere di Como30 marzo 2008

La Cassazione decide sulla custodia in carcere degli indagati per la morte di Meredith Kercher

31/03/2008
La Cassazione decide sulla custodia in carcere degli indagati per la morte di Meredith Kercher
Raffaele Sollecito, Amanda Konx e Rudy Hermann Guede hanno presentato distinti ricorsi alla Suprema Corte per tornare in libertà

La prima sezione penale della Cassazione aprirà domani, martedì 1 aprile, l’udienza nella quale dovrà decidere se confermare o meno l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lo studente pugliese Raffaele Sollecito, indagato per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, trovata morta nella sua casa a Perugia lo scorso 2 novembre.
E’ questa la scadenza cui si riferivano i familiari del giovane pugliese quando commentavano le ultime novità, che sarebbero emerse dall’interrogatorio di Rudy Hermann Guede e che ovviamente introducono elementi nuovi che complicano la difesa.
Lo stesso giorno i Supremi giudici decideranno anche se convalidare la custodia in carcere per la studentessa americana Amanda Konx e per il giovane ivoriano, indagati anche loro per l’uccisione di Meredith.
In particolare il ricorso dei legali di Sollecito e di quelli della Knox è contro l’ordinanza con la quale, lo scorso 30 novembre, il tribunale del riesame di Perugia aveva convalidato la custodia cautelare per i due ex fidanzatini.
I legali di Guede, che è stato arrestato successivamente, hanno presentato ricorso contro l’ordinanza del tribunale del riesame di Perugia emessa lo scorso 14 dicembre.

Tam Tam 31 marzo 2008

GARLASCO, IL PAPA’ DI CHIARA:«COMPLIMENTI A STASI PER LA LAUREA»

«Alberto si è laureato? Bene. Gli faccio i complimenti, è una bella cosa». A dichiararlo è stato il padre di Chiara Poggi, la ragazza uccisa il 13 agosto scorso nella sua villa di Garlasco (Pavia). E l’unico indagato per l’omicidio di Chiara resta Alberto Stasi, il fidanzato della ragazza, che mercoledì si è laureato a pieni voti in economia all’Università Bocconi di Milano. Tra i genitori di Chiara e Alberto i rapporti si sono raffreddati da mesi, da quando cioè il giovane è stato prima indagato e poi è finito in carcere (per quattro giorni) con l’accusa di aver ucciso Chiara. Ma ieri, uscendo in compagnia della moglie dal cimitero di Pieve Albignola (Pavia) dove è stata tumulata Chiara, Giuseppe Poggi si è lasciato andare ad un giudizio benevolo nei confronti di Alberto. «La laurea – ha detto il signor Poggi, in un’intervista che esce oggi sulla Provincia pavese – è un fatto positivo per chiunque. In questo senso, sono contento per lui».

Erba, papà Castagna: “Chiediamo soltanto il rispetto delle vittime della strage”


La rabbia di papà Castagna

L’Italia intera si era domandata, oltre un anno fa, dove prendesse la sua forza papà Castagna. Forza di perdonare gli assassini, di usare le parole che nessuno avrebbe forse mai immaginato di sentire pronunciare da chi aveva perso la moglie, la figlia, il nipotino. Giovedì, dopo il duro scambio verbale con Olindo Romano, molti si sono chiesti se qualcosa fosse cambiato nell’animo di papà Castagna. «Il perdono riguarda la sfera personale, ma la richiesta di giustizia rimane. Ed è sempre più forte – spiega Francesco Tagliabue, legale di parte civile della famiglia Castagna al processo per la strage di Erba – Il signor Carlo cerca giustizia, non vendetta. Dopo la ritrattazione dei due imputati un po’ di risentimento, forse, era inevitabile. Senza questa ritrattazione, sarebbe andata diversamente».Insiste, Tagliabue, sui sentimenti dell’uomo che in pochi istanti, quella terribile notte, si vide cambiare tragicamente la vita. «Carlo Castagna vorrebbe un contegno differente da parte degli imputati. Al di là del fatto che siano o meno colpevoli, e noi crediamo che lo siano, i signori Romano devono rendersi conto che in Tribunale si discute dell’omicidio di 4 persone. La cui memoria va comunque rispettata. Allo stesso modo – insiste Tagliabue – occorre maggiore rispetto della solennità del luogo in cui si svolge il dibattimento e dello stesso processo in Corte d’Assise. Le smancerie dei due imputati, i loro atteggiamenti, non possono essere compresi né condivisi. È contro questo modo di fare che papà Castagna ha voluto protestare giovedì scorso».
Corriere di Como 29 marzo 2008

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Amici di Ciccio e Tore a pm, mai giocato con fratellini in casa cento stanze

Scritto da Pasquale Dibenedetto
giovedì 27 marzo 2008 00:15
Conoscevano Ciccio e Tore, erano amici dei due fratellini di Gravina ma non sono mai stati insieme a loro a giocare nella casa delle ‘cento stanze’. Lo hanno riferito oggi al pubblico ministero dela Procura di Bari Antonino Lupo, i sei coetanei di Francesco e Salvatore Pappalardi, ascoltati nell’ambito dell’inchiesta sulla loro morte.

Tra i testimoni minorenni arrivati in Procura a Bari c’era anche Francesco, il ragazzino che il 25 febbraio scorso non si perse d’animo e diede l’allarme ai vigili urbani, fondamentale per salvare Michelino, il suo amico caduto nel cunicolo lungo oltre 20 metri. Lo stesso che nel giugno del 2006 era stato fatale ai due fratellini di Gravina. Solo Francesco ha ammesso di essere andato a giocare più volte nella casa fatiscente e abbandonata di via Consolazione ma mai con i due fratellini. Gli altri non ci avrebbero mai messo piede. Almeno questo hanno riferito al magistrato.
Il casale era protetto da un muro perimetrale molto alto e da cancelli con catene e lucchetti, anche se alcune testimonianze raccolte nei giorni immediatamente successivi al ritrovamento dei cadaveri sostenevano che recentemente i lucchetti erano scomparsi. Secondo quanto si apprende erano sette in tutto i ragazzini convocati per questa mattina dal magistrato.

Intanto è emerso che la Procura non avrebbe intenzione di chiedere l’ultima proroga per il proseguimento delle indagini. Il termine dovrebbe essere tra circa due mesi. Il padre de fratellini, Filippo Pappalardi, si trova ancora agli arresti domiciliari dall’11 marzo, con l’accusa di abbandono di minore seguito da morte per decisione del gip Giulia Romanizzi che ha derubricato le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Contro l’ordinanza del gip le parti, la Procura e l’avvocato Aliani, legale dell’uomo, non hanno ancora presentato ricorso.

Notizie online 27 marzo 2008

Gravina, la madre dei fratellini:«Non credo alla disgrazia accidentale»

BARI (25 marzo) – «Se si fosse trattato di una disgrazia accidentale, io mi sono sempre detta: uno, posso anche accettare che sia cascato, ma anche l’altro. Non credo che tutti e due siano finiti in quella cisterna». Lo ha dichiarato, a distanza di un mese esatto dal ritrovamento dei corpi di Francesco e Salvatore Pappalardi sul fondo di una cisterna, Rosa Carlucci, madre dei due fratellini di Gravina, ospite oggi a “Mattino cinque”, in collegamento dalla Puglia.

«Chiedo solo che giustizia e chiarezza siano fatte», ha dichiarato. «I bambini – ha ribadito la donna – mi hanno chiesto giustizia, mi hanno fatto promettere quell’ultima settimana che sono stati da me, che se gli fosse accaduto qualcosa avrei fatto giustizia». L’ultimo incontro della madre con i bambini risale al 28 maggio 2006, otto giorni prima della loro scomparsa. Proprio in quell’occasione i bambini avrebbero manifestato un senso di timore. «I bambini mi parlavano di un’eventuale tragedia – ha spiegato – temevano che da un momento all’altro non li avrei più potuti abbracciare perchè si sentivano in pericolo. Di quel 28 maggio porterò sempre con me che abbiamo passato una splendida domenica con loro ma che le loro richieste non sono state esaudite».

Rosa Carlucci, che ora vive in una comunità protetta in provincia di Brindisi, è tornata a spiegare la situazione difficile vissuta da Francesco e Salvatore. «I miei figli – ha raccontato – hanno sofferto perchè hanno sempre manifestato disagio e paure. In più occasioni lo hanno anche ribadito al Tribunale dei minori o agli assistenti sociali. Però a quanto pare non sono mai stati presi in considerazione. Lascio che sia la magistratura a valutare. Loro hanno del materiale e sanno a chi si riferivano i miei figli quando dicevano di avere paura».

Circa le modalità della loro morte, Rosa Carlucci mantiene alcuni dubbi. «Lascio che sia la Scientifica a dimostrare la dinamica dell’accaduto – sostiene – e lascio agli inquirenti valutare il caso. Non sapevo che i bambini sarebbero andati a giocare in quella zona, altrimenti lo avrei impedito. Come si è potuto salvare il piccolo Michele, a cui mando un caloroso abbraccio con la speranza che guarisca al più presto, mi dico come mai proprio i miei due bambini, anche se hanno fatto delle cadute minori, come altezze, non hanno trovato nessun appiglio?».

Soffermandosi su eventuali colpe e negligenze, la madre di Francesco e Salvatore, ha detto: «Dal mio punto di vista – ha affermato Rosa Carlucci – l’unica negligenza la addosserei ai soccorritori che entrano in quei pozzi. Questo sì. Perchè non hanno ispezionato adeguatamente gli interni di questi pozzi? Io mi sento in colpa per non aver mandato al diavolo le istituzioni e averli protetti abbastanza per evitare anche questo dramma. Mi sento in colpa per non aver detto o gridato abbastanza agli assistenti sociali o al tribunale: salvate i miei figli. Oggi pretendo che venga fatta giustizia. Il mio sogno – ha concluso – è che avvenga una degna sepoltura, almeno questo».

FRATELLINI GRAVINA: PM CONVOCA AMICO DELLE VITTIME

L’AMICO DEL CUORE DI FRANCESCO E SALVATORE PAPPALARDI ED ALTRI TRE ADOLESCENTI SARANNO NUOVAMENTE ASCOLTATI DALLA PROCURA DI BARI LA PROSSIMA SETTIMANA, NELL’AMBITO DELL’INDAGINE SULLA MORTE DEI FRATELLINI DI GRAVINA.
IL PM LUPO INTENDE ACCERTARE SE I FRATELLINI ERANO SOLITI GIOCARE NELLA VECCHIA CASA TEATRO DELLA TRAGEDIA: STESSA DOMANDA POSTA A BEN SEI RAGAZZINI, COMPAGNI DI GIOCO DEI DUE FRATELLINI, NELLE ULTIME AUDIZIONI.
CINQUE HANNO DETTO DI NON AVER MAI FREQUENTATO QUELLA CASA, UNO SI’.
LA PROSSIMA SETTIMANA, INTANTO, I MEDICI LEGALI CONSEGNERANNO AI MAGISTRATI LA RELAZIONE SCIENTIFICA SU TUTTI GLI ACCERTAMENTI COMPIUTI.

Tele Norba 27/03/08 16:49:00