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Pedofilia, Rignano: Dalle terapie antifumo all’infanzia, chi è Franco Ettorre, consulente alla Olga Rovere?

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(Maria Teresa Manara, preside dell’IC Olga Rovere di Rignano Flaminio dall’anno scolastico 2007/2008 in una foto satirica inviatami da un affezionato utente del blog)

di Wildgreta

Giunti alla terza intervista rilasciata nell’ultimo mese, è ora di conoscere un po’ meglio Franco Ettorre, il medico che la preside Manara (subentrata a Loredana Cascelli, nell’anno scolastico 2007/2008), ha chiamato come suo consulente personale all’Istituto Comprensivo Olga Rovere e che pare abbia aperto uno sportello di ascolto all’interno della stessa scuola, quasi in sordina, visto che molti genitori non ne conoscevano neppure l’esistenza. Cercando in rete qualche notizia sul dottor Ettorre, non ho purtroppo trovato null’altro che una serie di corsi per smettere di fumare.Magari la sua attività non è stata pubblicizzata in rete, ma certo le terapie antifumo hanno poco a che fare con i bambini.Sullo stesso sito in cui vengono pubblicizzate le terapie antifumo di Ettorre, però, vi è anche un comunicato stampa del 2008, in cui il medico viene definito “criminologo”.

E allora, la domanda che sorge spontanea è cosa c’entri la criminologia con le terapie antifumo, ma questo, naturalmente, è un dubbio personale che, magari, altri potrebbero chiarire. In quel comunicato del 2008, però, il dottor Ettorre parla a sorpresa del caso di pedofilia di Rignano Flaminio, e dice addirittura di essere in possesso di informazioni sconosciute agli inquirenti.Da alcune confidenze ricevute dalle colleghe delle maestre, il dottore-criminologo-antifumo-esperto di infanzia, avrebbe evinto che  a Rignano Flaminio non è successo nulla.

Come mai, allora, non si è recato subito dagli inquirenti? E’ un mistero.Nella dichiarazione di ieri sul quotidiano Libero, però, il dottor Ettorre si spinge oltre, bollando le perizie sui genitori di Rignano Flaminio, come male interpretate dai periti che le hanno redatte. Sembra quasi che il dottor Ettorre conosca genitori, alunni e docenti della Olga Rovere come le sue tasche: peccato che non abbia mai incontrato nessuna delle persone coinvolte nell’inchiesta, almeno fra i genitori e i bambini.

Il dottor Ettorre, nell’intervista di Libero, poi, diventa anche “psichiatra”.A questo punto abbiamo un medico che è:psicologo clinico, criminologo, psichiatra, ed esperto in terapie antifumo. Saranno tutti questi titoli, forse, a permettergli di definire il caso Rignano, “Paranoia collettiva” e le dichiarazioni dei bambini, “”memorie influenzate”, in cui i piccoli sarebbero stati spronati “ad affermazioni assurde attraverso il meccanismo cognitivo della ‘confabulazione'”. Insomma, questo dottore che non era presente a Rignano all’epoca dei fatti, con le sue conclusioni, cerca di stracciare tutti i periti del caso.Dimenticavo: ma nella sua attività, si è mai occupato di infanzia?

Peccato che si tratti di un caso di pedofilia e non di un film, altrimenti la trama sarebbe davvero originale. Di seguito, tutti i comunicati citati e uno stralcio dell’intervista rilasciata a Libero, ieri 3 novembre.Riguardo alla preside, signora Manara, non era presente all’epoca dei fatti, quindi non credo possa esibirsi in assoluzioni improvvisate.Inoltre, il suo ruolo, dovrebbe sconsigliarle simili uscite pubbliche che a nulla servono, se non ad alimentare tensioni in un luogo come la scuola, che avrebbe invece bisogno di tranquillità. Naturalmente, se il dottor Ettorre, volesse inviarci maggiori informazioni sulla sua attività, saremo lieti di pubblicarle.

dal quotidiano Libero del 3 novembre 2009:

«Nella scuola di Rignano nessuna pedofilia Solo paranoia collettiva fra i genitori»

Le ricostruzioni logistiche e l’analisi del profilo psicologico dei genitori avvalorano la tesi che a Rignano Flaminio non ci sia stato alcun caso di pedofilia, ma un caso da manuale di caccia alle streghe e di pensiero paranoide collettivo. Ne sono convinti la preside dell’Olga Rovere, Maria Teresa Manara, e il consulente medico della scuola di Rignano Flaminio, Franco Ettorre. «Il ragionamento persecutorio che può aver mosso le accuse risiede benissimo in tutte le persone normali», dice lo specialista in psicologia clinica riferendosi ai genitori che hanno denunciato le maestre. «Sono sufficienti tratti paranoidi per dare origine a costruzioni che non hanno una corrispondenza con la realtà esterna». Da ormai tre anni al lavoro nella scuola che in tanti hanno definito “degli orrori”, il medico si è convinto dell’innocenza degli imputati e – a una settimana dalla prima udienza – ha deciso di parlare. Secondo lui, nelle perizie dei consulenti chiamati dalla Procura a valutare l’equilibrio psicologico dei genitori c’è un errore metodologico. Ad esempio, in una perizia sul profilo di un genitore che aveva sporto denuncia si dice che quest’ultimo vive interiormente le “sue drammatiche vicende infantili sotto forma di pensiero disarmonico e con una visione minacciosa della realtà e con l’attitudine a vivere l’autorità come persecutoria.” Ma poi, visto che il genitore è una persona complessivamente sana, il perito non conclude – cosa che fa invece Ettorre – che “quei tratti sono più che sufficienti per avviare con paura una costruzione tutta mentale, soprattutto se rinforzata all’esterno da altre simili”. Resterebbero però le deposizioni dei bambini, che invece avvalorano la tesi dell’accusa. Per questo lo psichiatra della scuola parla di “memorie influenzate”. In sostanza i piccoli sarebbero stati spronati “ad affermazioni assurde attraverso il meccanismo cognitivo della ‘confabulazione'”.

Di studiare “l’impossibilità logistica” si è invece occupata la preside Manara (…)”È praticamente impossibile appartarsi con i bambini. Se osserviamo la scansione della giornata nella nostra scuola, vediamo che l’ingresso è dalle 8 alle 9 con i genitori che arrivano e lasciano i loro bambini. Subito dopo a ciascuna maestra si affiancano i docenti di inglese, di musicae di religione. Alle 10 passano gli addetti alle mense per ritirare gli ordini per il pranzo, subito dopo arriva il furgone del pane per portare le merende. Anche dalle 11 alle 13 in ogni classe ci sono almeno due insegnanti. Il che significa che per portare via i bambini le insegnanti dovrebbero essere state d’accordoMa le maestre indagate non erano delle stesse sezioni e non erano mai in compresenza”».

Cercando in rete notizie su questo “esperto di infanzia”, troviamo le seguenti note:

Nasce il centro antifumo dell’università telematica Unisu

Roma, 08/09/2008 (informazione.it – comunicati stampa) L’Unisu è la prima Università telematica italiana ad aver istituito un Centro antifumo per fumatori motivati a comprendere ed affrontare il problema della dipendenza.
Gli incontri di gruppo per dieci persone si svolgeranno nell’arco di due mesi per un totale di dieci incontri settimanali della durata di 50 minuti.

Si svolgeranno a scelta dei partecipanti o il mercoledì dalle 19 alle 20, o il sabato dalle 11,50 alle 12,50 nella sede dell’Ateneo in Via Casalmonferrato,2b (Re di Roma) 00182 Roma.
Gli incontri (contributo unico di 150 euro) sono condotti dal Dr. Franco Ettorre, medico psicologo e consulente nella campagna antifumo del 2007 dell’Istituto Superiore di Sanità.

Per le prenotazioni telefonare a Centro antifumo Unisu al numero 06.7025968 int.5. Per saperne di più si può ascoltare su http://www.unisu.tv l’intervista di Mimmo Tartaglia, direttore del TG e di Unisu TV, al Dr. Franco Ettorre il quale spiega come tutti possono smettere di fumare, solo con un pizzico di buona volontà. Unisu tv trasmetterà nelle prossime settimane altre interviste al Dr. Ettorre, le testimonianze di fumatori pentiti (tra cui il Dir. Gen. dell’Ateneo, Alfredo Pizzoli) e numerosi servizi sui costi economici e sociali (90 mila morti all’anno) legati al consumo delle sigarette.

A Unisu tv i misteri di Rignano Flaminio. È una grave omissione?(fonte)

Roma, 24/05/2008 (informazione.it – comunicati stampa) Il criminologo Franco Ettorre, psicologo, consulente della Preside della scuola di Rignano Flaminio, nel corso di una intervista a Unisu TV ha rivelato alcuni particolari di quella vicenda che ha sconvolto la vita della cittadina della provincia romana. Pur non potendo scendere in particolari, essendo la vicenda giudiziaria non ancora conclusa, il dott. Ettorre ha rivelato comunque che l’innocenza dei docenti è fuori discussione e che la decisiva dichiarazione fattagli da una collega dei docenti incriminati, sicuramente riferita anche alla polizia giudiziaria, non sarebbe stata comunicata ai magistrati, con gravi pregiudizi sul prosieguo dell’inchiesta.

Il video dell’intervista in oggetto si trova qui: WEB TV “UNISU TG”
Testata giornalistica dell’Università telematica Unisu “Niccolò Cusano”
Direttore resp. Mimmo Tartaglia. Reg. Trib. Roma n.11 del 19/1/2007

Autore wildgreta-3 novembre 2009- riproduzione vietata

Don Marco Baresi: i suoi amici gli dedicano un sito internet

di Wildgreta

“don Marco Baresi… semplicemente innocente”

“Semplicemente innocente”: è questo lo slogan che sembra la pubblicità di un profumo e che, invece, campeggia nella homepage del sito internet nato in difesa di don Marco Baresi, l’ex vicerettore del seminario di Brescia arrestato nel novembre 2007 per pedofilia e del quale troverete tutta la vicenda su questo sito (mi pare fossero 600 i file pedofili trovati nel suo computer). La cosa mi colpisce perchè, finora, solo il maestro di teatro Pino La Monica e il critico d’arte Alessandro Riva avevano avuto un deciso sostegno via web, attraverso appelli, raccolte firme e testimonianze di amicizia. Anche Gianfranco Scancarello, l’autore televisivo indagato per la scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio, ha avuto qualche testimonianza via internet e, ultimamente, don Ruggero Conti proprio su questo sito, ha visto  alcuni parrocchiani e conoscenti battersi in sua difesa. Altri indagati o condannati per pedofilia, hanno ricevuto testimonianze di stima su vari siti internet, ma niente di eclatante. Tra questi cito don Gelmini, don Mauro Stefanoni e don Giorgio Carli. Nessuno di loro, però, a quanto mi risulta, ha visto nascere un sito web  intitolato alla propria persona. Il sito donmarcobaresi.net è, infatti, nato da un gruppo di persone che si definisce “amici di don Marco”. Forse è la città di Brescia ad unire le persone e ad ispirare la nascita di comitati in onore dei più sfortunati. Come non ricordare il comitato “Liberi nella verità” fondato da don Mario Neva, in occasione della terribile vicenda dei presunti abusi negli asili Abba e Sorelli? Il processo di appello del Sorelli comincerà il prossimo ottobre, (anche se nessuno ne parla) mentre gli imputati dell’asilo Abba sono stati assolti. Don Neva diede il via alla consuetudine delle fiaccolate a sostegno degli indagati per pedofilia, alle raccolte firme, alle lettere ai giornali e al supporto via internet agli indagati. Peccato che a Brescia non siano state fatte fiaccolate per i bambini tuttora in cura. Vi lascio alla lettera che gli “amici di don Marco” scrivono ai visitatori del sito, facendo un’ultima considerazione: le parole che i sostenitori di don Marco usano per descriversi alla voce “chi siamo” somigliano molto a quelle di altri due siti nati per difendere alcuni indagati per pedofilia che ho dimenticato di citare all’inizio. Ma sicuramente sarà una pura casualità.

Lettera degli amici di don Marco
Gent.mo Lettore,
le chiediamo spazio affinché la nostra testimonianza possa avere voce.

Siamo amici di don Marco Baresi, il vicerettore del Seminario di Brescia arrestato per pedofilia il 26 novembre 2007 e ancora in attesa di giudizio. Siamo famiglie e persone che nella vita hanno avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. Le chiediamo spazio perché don Marco è una di quelle persone che non rimane confusa nella folla dei conoscenti. Don Marco Baresi è un uomo che, trovato al proprio fianco, lascia la traccia incancellabile della profondità, della trasparenza, della dolcezza, della saggezza, della bontà, della semplicità d’animo, dell’intelligenza e della modestia che non tutte le persone hanno il dono di possedere. Non solo: assurdamente, anche i gesti e i modi che caratterizzano la personalità di don Marco sono letteralmente ad anni luce di distanza da qualunque tipo di sospetto o di semplice pensiero che abbiano qualcosa a che fare con le accuse che gli sono state mosse contro. Continua a leggere

Caso Rignano, altri due bimbi idonei a testimoniare

Concluse indagini neuropsicologiche

Nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte violenze sessuali subite da 21 bambini della scuola materna ‘Olga Rovere’

Roma, 27 giu. – (Adnkronos) – Con il deposito delle ultime 4 perizie di natura neopsichiatrica e psicologica, che hanno dichiarato la capacita’ di due bambini ad essere ascoltati come testimoni nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte violenze sessuali subite da 21 bambini della scuola materna ‘Olga Rovere’ di Rignano Flaminio si sono concluse le indagini tecniche. A svolgerle sono state la neuropsichiatra Angela Gigante e le psicologiche Marilena Mazzolini e Antonella Di Silverio.

Le 4 perizie depositate oggi al giudice dell’indagine preliminare di Tivoli Elvira Tamburelli hanno dimostrato che soltanto due dei 4 ultimi bambini sottoposti agli accertamenti sono idonei ad essere interrogati mentre per altri due e’ emersa l’incapacita’ a ricordare i fatti di cui sarebbero stati “vittime”. Mentre martedi’ prossimo il gip interroghera’ due bambini gia’ dichiarati idonei a deporre diverso tempo fa, il 10 luglio alla presenza delle parti saranno esaminate le perizie depositate oggi e il 22 successivo i bambini che oggi sono stati dichiarati idonei saranno interrogati dal gip. Ad oggi 11 dei 21 bambini i cui genitori hanno denunciato le presunte violenze sono giu’ stati interrogati dal magistrato e il 22 luglio le audizioni saranno completate.

L’indagine, come e’ noto, coinvolge 4 maestre della scuola ‘Olga Rovere’, Patrizia Del Meglio, Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Assunta Pisani, il marito della Del Meglio Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti e l’addetto ad una pompa di benzina di origine cingalese Kelum De Silva. Le accuse sono per tutti questi indagati l’associazione per delinquere e la violenza sessuale.