Archivio | giugno 29, 2008

Caso Emanuela Orlandi: dai vecchi identikit spunta il complice di Renatino

Nuovo sospettato e presunta prigione Orlandi

di Valentina Errante
ROMA (29 giugno) – “Renatino”, ma non solo, c’è un altro nome nella “nuova” inchiesta sul caso Orlandi. Perché dopo le rivelazioni dell’ex compagna del boss dei “Testaccini”, gli investigatori sono tornati indietro. Fino al 22 giugno del 1983. Fino alle ultime ore di Emanuela e alle uniche vaghe testimonianze sulla sua scomparsa, quelle che nei giorni successivi al sequestro hanno consentito di tracciare gli identikit. Con un vantaggio: adesso i tratti abbozzati dalla matita dei carabinieri di via In Selci sono stati cercati nei volti schedati degli uomini della Magliana. Continua a leggere

Caso Emanuela Orlandi. Adesso spuntano pure teschi e scheletri a Torvaianica

Domenica 29 Giugno 2008 07:49
Roma – La superteste Sabrina Minardi ha dichiarato che il cadavere di Emanuela Orlandi sarebbe stato portato in un sacco della spazzatura a Torvaianica da De Pedis e dal suo autista e buttato in un camion-betoniera, parcheggiato vicino ad un forno. Due anni fa, durante il corso di alcuni lavori edilizi, una ruspa fece emergere alcuni teschi e scheletri dal sottosuolo. I resti furono prelevati e depositati nell’Istituto di medicina legale di Tor Vergata. Ora, magistrati e investigatori vorranno vederci chiaro e ordineranno un’analisi completa di quel materiale organico, con la speranza di scoprire se appartengano alla ragazza rapita. Anche in questo caso, i riscontri effettuati sui luoghi esattamente definiti dalla Minardi sembrano combaciare. Il camion-betoniera esiste effettivamente e il suo proprietario, rintracciato in questi giorni, ha confermato che lo parcheggiava proprio nel luogo indicato dalla superteste. Ha comunque aggiunto di non avervi mai trovato un cadavere chiuso in un sacco (fur.def.).

La pista Orlandi porta a 5 delitti in fotocopia

di Gian Marco Chiocci

 C’è un filo rosso che lega la scomparsa di Emanuela Orlandi al destino di altre donne uccise a Roma nello stesso periodo. Un filo sottilissimo che ha ripreso corpo con le dichiarazioni dell’amante del boss Enrico De Pedis convergenti con le risultanze trovate dal giudice del processo alla Magliana, Otello Lupacchini, nel libro Dodici donne, un solo assassino redatto insieme allo scrittore Max Parisi. Le scoperte sono ora al vaglio degli inquirenti del caso Orlandi perché i riscontri cominciano a essere troppi. Continua a leggere

Se Sabina Minardi dicesse la verità: i dubbi e le quasi certezze sul mistero di Emanuela Orlandi

 

Sabato 28 Giugno 2008 09:09

di Furio De Felice

Gli inquirenti ci vanno con i piedi di piombo, come accade in casi spinosi come questo. Un caso che coinvolge il Vaticano e un suo uomo potente, forse il più potente che la storia ricordi: il “banchiere di Dio” Marcinkus, a lungo protetto da Karol Woytila. Ora anche una delle sorelle di Emanuela Orlandi, Natalina, in un’intervista a “Repubblica” si azzarda a dire che “sono convinta che la signora Minardi dica la verità. Spesso fa confusione sulle date. Ma credo, voglio credere, che la sua confessione sia sincera”. Continua a leggere

Pedofilia Firenze: don Roberto Berti, il parroco rimosso.

Ecco la fotografia di con Roberto Beri, e un articolo precedente allo scandalo, in cui si annuncia la sua partenza.

                 Don Roberto Berti in uno dei suoi tipici atteggiamenti

San Mauro: don Roberto “si prende una pausa”

Che quella appena passata non fosse una domenica come le altre si era capito subito. Don Roberto Berti, infatti, reduce da un anno pastorale particolarmente stancante e dopo aver parlato con il cardinale, si è preso un periodo di riposo. Tornerà quando la situazione si sarà stabilizzata. (L’articolo completo su Metropoli Piana in edicola dal 6 giugno)