Archivio | giugno 21, 2008

Omicidio Perugia, la testimonianza di Amanda, “Oh, no Meredith”

   

 

 

 

 

 

 

 PERUGIA (21 giugno) – «…ricordo solamente che F. (una delle coinquiline italiane – ndr) diceva un piede! un piede!. Siamo stati spinti fuori. C’erano i poliziotti all’esterno e io mi sono seduta per terra e non riuscivo… ero sotto shock e non capivo cosa fosse successo…».

Amanda Knox ricostruisce così i momenti in cui il corpo di Meredith Kercher venne trovato nel casolare di via della Pergola. Lo fa in un lungo interrogatorio davanti al pm Giuliano Mignini il 17 dicembre scorso. Alla studentessa di Seattle, al suo ex fidanzato Raffaele Sollecito e all’ivoriano Rudy Guede la procura perugina ha inviato l’avviso di conclusione indagini che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio. Continua a leggere

Bestie di Satana, il procuratore: «Indagini in corso, una lunga scia di sangue» Per Maccione le vittime sarebbero 18

DELITTI IN BRIANZA UNA DECINA DI ANNI FA

Secondo Mario Maccione, condannato a 19 anni di carcere, le vittime sarebbero non 4 ma 18

MONZA – Le indagini sulle Bestie di Satana «sono tuttora in corso ed è stata lasciata una lunga scia di sangue. I morti sono diversi e tra questi c’è anche Cristian Frigerio». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Monza Antonio Pizzi che insieme al pm Salvatore Bellomo ed Enzio Fiorillo coordina le indagini sulla scomparsa di Cristian Frigerio e su su una serie di sospetti omicidi satanici risalenti a una decina d’anni fa in Brianza. Il procuratore ha sottolineato che «le indagini, che procedono con molta difficoltà perchè i fatti risalgono a una decina di anni fa, sono ancora in corso per trovare riscontri alle dichiarazioni rese». Infatti nell’ambito delle indagini nei mesi scorsi sono stati convocati i giovani delle Bestie di Satana accusati degli omicidi di Chiara Marino e Fabio Tollis (1998) e di Mariangela Pezzotta (2004) e di istigazione al suicidio di Andrea Bontade. Tra i giovani convocati e interrogati c’era anche Mario Maccione, definito il medium del gruppo, e che davanti agli investigatori monzesi ha parlato per ore. Continua a leggere

Meredith, intercettati i familiari di Sollecito:avrebbero chiesto aiuto ad alcuni politici


(Il padre di Raffaele Sollecito)

di Wildgreta

Anche queste intercettazioni non sarebbero più possibili con la nuova legge, eppure sono molto importanti. I familiari di Sollecito avrebbero chiesto il trasferimento degli investigatori di Perugia. La gravità del fatto, se si confermerà, è proprio nell’idea che la politica possa interferire nelle indagini della magistratura, intervenendo d’ufficio con qualche trasferimento ad hoc. Speriamo che i politici interessati possano spiegare cosa sia davvero successo. Ricevere una richiesta e non soddisfarla rientra nelle cose che normalmente succedono nella vita, ma preoccupa l’idea che si arrivi a chiedere cose del genere. Del resto, ci sono alcuni politici che, in questi ultimi anni, si sono spesso distinti per chiedere attraverso i media, l’archiviazione di casi ancora in corso e sui quali non avevano nessuna voce in capitolo.

PERUGIA (20 giugno) – I familiari di Raffaele Sollecito avrebbero contattato alcuni politici affinché intervenissero da Roma per fare pressioni sugli inquirenti perugini che indagano sulla morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia il 2 novembre scorso per la cui morte sono in carcere il giovane barese, Amanda Knox e Rudy Guede.

La circostanza emergerebbe dalle intercettazioni dei familiari di Sollecito contenute nelle migliaia di atti depositati dai pubblici ministeri Giuliano Mignini e Manuela Comodi dopo la chiusura delle indagini. I politici di cui parlano i familiari di Sollecito nelle telefonate, che sarebbero stati anche contattati almeno in un caso, sarebbero Domenico Nania del Pdl e Nello Formisano dell’Idv. Gli stessi parenti, in un’altra telefonata, avrebbero valutato l’ipotesi di coinvolgere nella difesa di Raffaele, come poi è stato, l’avvocato e deputato del Pdl, Giulia Bongiorno.

Nelle conversazioni i familiari parlerebbero della necessità di rivolgersi ai politici per fare pressioni sulla Cassazione in occasione del ricorso contro la custodia cautelare in carcere presentato da Raffaele, e di intervenire per far trasferire o spostare alcuni investigatori della questura di Perugia che si sono occupati in questi mesi dell’omicidio della studentessa inglese.

Garlasco, erano di Chiara i capelli “misteriosi”trovati tra le sue mani: niente tracce di estranei

PAVIA (20 giugno) – Nessuna traccia di estranei, e men che meno di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi, che per ora resta l’unico imputato per l’omicidio della 26enne avvenuto il 13 agosto scorso nella villetta di via Pascoli, a Garlasco. Si è infatti risolta in un nulla di fatto anche l’analisi del capelli trovati tra le mani della vittima il giorno del delitto. Dalla relazione firmata dai professori dell’istituto di medicina legale di Pavia, Carlo Previderè e Gabriella Peloso, risulterebbe infatti che i 36 capelli ritrovati sul luogo del delitto, di sui sette proprio in una mano della vittima (solo uno con il bulbo e tre o quattro con residui di bulbo), appartengono a Chiara. Continua a leggere

Omicidio Meredith, familiari di Sollecito indagati per video a Telenorba

Reati ipotizzati: violazione della privacy, diffamazione, pubblicazione arbitraria di atti

Dalle intercettazioni emergerebbe che parenti avrebbero chiesto soldi per fornire il video della scientifica ad una tv

PERUGIA – Anche alcuni stretti familiari di Raffaele Sollecito sarebbero indagati nell’inchiesta avviata dalla procura di Perugia in seguito alla trasmissione da parte della tv pugliese Telenorba delle immagini dei sopralluoghi della polizia scientifica nell’abitazione dove venne uccisa Meredith Kercher che mostravano tra l’altro il corpo della studentessa inglese. Continua a leggere

Strage di Erba, tempi più lunghi: slitta l’udienza della Cassazione

martedì 17 giugno 2008
I tempi si allungano. A dismisura. E così la sentenza per la strage di Erba rischia di andare al prossimo autunno, se andrà tutto bene. Oggi, infatti, niente udienza in Cassazione a Roma per decidere se Etv ha alimentato, come sostengono i due imputati (circostanza respinta fortemente dall’emittente lariana), una campagna di odio verso di loro. Udienza aggiornata e nuovo ruolo – in attesa di definire una nuova data – per un errore di notifica ad una delle parti. A Roma oggi non c’era nessuno dei protagonisti, neppure i legali di Olindo e Rosa. Ma i giudici della settima sezione hanno ravvisato questo errore e deciso di fissare una nuova data. Difficile dire se la stessa sarà prima o dopo l’estate. I giudici della Corte Suprema devono anche decidere su un altro ricorso presentato dai coniugi erbesi che rischiano l’ergastolo: quello contro i giudici dell’Assise di Como, accusati di avere in parte già emesso un verdetto contro di loro. Anche questa udienza deve ancora essere messa in calendario dalla Cassazione. Sentenza, come detto, destinata ad arrivare solo in autunno inoltrato.Olindo Romano e Rosa Bazzi, arrestati nel gennaio del 2007, inizialmente hanno ammesso ogni responsabilità di questo orrendo massacro, salvo poi fare una clamorosa marcia indietro con l’arrivo dei nuovo legali. Entrambi hanno ritrattato tutto arrivando a professarsi innocenti. Nella strage sono morte quattro persone tra cui il figlio di Azouz Marzouk e Raffaella Castagna, il piccolo Youssef.

Fratellini Gravina, Cassazione: non c’erano indizi contro Pappalardi

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Processo ai Ricostruttori della Preghiera: da don Bertagna alla mamma di Ciccio e Tore

I supremi giudici – bocciando nettamente l’operato della Procura di Bari – sottolineano che nei confronti di Pappalardi non c’erano «specifici elementi dimostrativi del suo coinvolgimento»

ROMA – Non c’era nessun «grave indizio di colpevolezza» che potesse giustificare la custodia cautelare di Filippo Pappalardi, il padre dei due fratellini di Gravina Ciccio e Tore scomparsi il 5 giugno 2006 e trovati morti in una cisterna nel centro del paese lo scorso febbraio. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni – appena pubblicate – con le quali spiega perchè lo scorso 27 maggio ha deciso di annullare senza rinvio l’ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip di Bari il 26 novembre 2007 e quella confermativa della misura detentiva disposta, il 13 dicembre 2007, dal Tribunale della libertà di Bari.  Continua a leggere