Archivio | giugno 14, 2008

Tacopina, da Porta a Porta per il delitto di Perugia al Bologna Calcio.

Calcio, Bologna: una cessione misteriosa.

di Wildgreta

Joe Tacopina, celebre in Italia per una telefonata fatta a Porta a Porta sull’omicidio di Meredith Kercher a Perugia, ha comprato il Bologna appena tornato in Serie A. A Bologna la definiscono una “cessione misteriosa”. Di Tacopina si era parlato anche come intermediario di Soros per un’ipotetica cessione della Roma. Le domande che i cronisti non si sono fatti e che, quindi, non hanno trovato una risposta, sono però ancora molte. Innanzitutto, i legali di Amanda Knox, Della Vedova e Ghirga  hanno smentito categoricamente che Tacopina sia l’avvocato di Amanda. Nella telefonata da Vespa, fatta in una puntata di alcuni mesi fa, Tacopina ha affermato a più riprese di non conoscere gli atti del processo Kercher, in quanto se ne era interessato solo per un network americano. Non ha però mancato di far arrabbiare in diretta i legali degli altri indagati di Perugia, avventurandosi in varie ipotesi investigative. A più riprese uno dei legali, mi pare fosse quello di Rudy Guede, gli ha chiesto se avesse letto gli atti e lui ha sempre risposto di no, ma che non avrebbe mancato di farlo in futuro. A Porta a Porta era stato presentato come nuovo legale di Amanda ma, a distanza di qualche mese, questa notizia viene smentita. In questi ultimi due mesi, Tacopina è stato in Italia alcune volte, ma non pare sia mai passato per Perugia e i giornalisti (su rivelazioni del New York Post e NY Daily news) erano convinti che fosse qui per l’acquisto della Roma. Nell’intervista che segue, Tacopina afferma di essere stato molto spesso in Italia nell’ultimo anno, e di essere stato avvicinato da cinque squadre di calcio, tra le quali alla fine ha scelto il Bologna perchè, a suo avviso, ha le maggiori possibilità di crescita. Si trasferirà in Italia con tutta la famiglia e vivrà a Bologna per seguire da vicino la squadra. Nella sua carriera di avvocato ha difeso diversi personaggi  noti, tra cui Giorgio Chinaglia accusato di truffa  ed è stato nel collegio difensivo di Michael Jackson accusato di pedofilia, potete leggere qui l’articolo . Dettagli sull’operazione Bologna e sul ruolo di TACOPINA, li trovate qui. In sintesi, però, non è chiaro se Tacopina sia mai stato avvocato di Amanda Knox, perchè è stato presentato come uomo di fiducia di Soros, se pare fosse solo un rappresentnte di una società di intermediazione, se sia un avvocato così importante e come si faccia da una telefonata a Porta a Porta a rivoluzionare la propria vita. Conosco persone che sono intervenute telefonicamente da Vespa diverse volte, senza che questo che incidesse minimamente sul corso delle loro esistenze.

In fondo al post altri articoli su Tacopina, la Roma e il Bologna.

Joe Tacopina: “Via al nuovo stadio”. Quattro sedi: Funo in prima linea
L’americano che ha comprato il club rossoblù: “Sono stato al Dall’Ara varie volte, così non va” Continua a leggere

Spagna: retata anti-pedofilia.14 arresti

 
Quattordici persone arrestate, 20 indagate
(ANSA) – MADRID, 14 GIU – Almeno 14 persone sono state arrestate e altre 20 indagate in una operazione anti-pedofilia in varie localita’ della Spagna. Secondo quanto ha annunciato oggi la polizia, l’indagine ha portato anche al sequestro di computer, ‘hard disk’, Dvd e Cd-Rom contenenti migliaia di foto di contenuto pedofilo. Gli arrestati sono tutti accusati di avere scambiato materiale pedopornografico attraverso Internet.

14 Giu 16:04

Cogne reportage/In cella con Annamaria: “Dormo perchè sono innocente e in carcere mi adorano”

13/6/2008 (7:24) – REPORTAGE

Annamaria Franzoni: deve scontare sedici anni di carcere

La Franzoni: “Se dormo la notte? Certo, perchè sono innocente. E qui tutti mi adorano”
GRAZIA LONGO
BOLOGNA
E’ con un anonimo «Salve» che Annamaria Franzoni si affaccia tra le sbarre della sua prigione. La testa è incorniciata come un ingrandimento fotografico. Un anonimo ingrandimento, un po’ scolorito e dai toni smorti che ricordano le fototessere delle cabine. Non allunga la mano per stringere quella che le viene offerta. Tiene le braccia abbandonate lungo i fianchi. Lo sguardo assente, freddo. Com’è gelida la sua cella, nonostante il sole e il profumo di tiglio che filtrano dalla finestra.

Ore 12,45 di ieri, primo piano del carcere della Dozza di Bologna. L’unico calore arriva dal blu elettrico dell’inferriata. Dietro c’è soltanto lei. Impassibile, indifferente, ordinata. Capelli appena lavati, T-shirt verde, pantaloni e mocassini neri. Il tavolo è sgombero, la televisione spenta. Niente riviste o libri sulle mensole davanti al letto ricoperto da un semplice lenzuolo bianco. Non una foto del marito, né dei due figli Davide e Gioele. E neppure del piccolo Samuele. Gli occhi nocciola di Annamaria non tradiscono turbamenti neppure quando lo ricorda indirettamente. «La notte dormo tranquilla, perché io sono innocente». Continua a leggere

Clinica degli orrori.E il chirurgo sotto accusa rivelò:”Vado a Bergamo, mi vuole la Lega”


Clinica degli orrori, Brega parlò di contatti con l´ex parlamentare del Carroccio Ercole. L´ex deputato del Carroccio: sì, pensavamo a lui per una nomina a Treviglio
di Walter Galbiati e Emilio Randacio
«Il mio sponsor di Pavia adesso mi vorrebbe a Bergamo». È il 25 gennaio 2008. Pier Paolo Brega Massone, il chirurgo finito in carcere lunedì scorso per lo scandalo della Santa Rita, accusato non solo di lesioni, ma anche di omicidio per la morte di 2 pazienti, sta parlando al telefono con Enza La Corte, la fidata infermiera. Dopo essere stato licenziato in tronco dalla struttura del notaio Francesco Pipitone, in seguito alla sospensione della convenzione con la Regione del suo reparto, è a caccia di un buon posto di lavoro. Continua a leggere

Clinica degli orrori, la pubblicità: Tu e noi, benvenuto in Santa Rita

1946 – 2006: da 60 anni vi siamo vicini

AREA RICOVERO:

276 Letti in ambiente confortevole e sicuro

Il giornale della casa di cura

pag. 1 Santa Rita

Notizie 7 pag. 2 Santa Rita notizie

In Italia, ogni anno, muoiono per infezioni contratte durante il ricovero circa 7000 malati, numero paragonabile a quello degli incidenti stradali, con un costo sociale di almeno 100 milioni di euro. La percentuale delle infezioni nosocomiali è fissa intorno al 6,7% dei ricoveri, con un prolungamento medio della degenza di 5 giornate per episodio.

Questi i dati allarmanti di un fenomeno che dai tempi di Semmelweis miete vittime nelle corsie degli ospedali a causa di un nemico tanto subdolo quanto micidiale:le infezioni ospedaliere. Continua a leggere

Clinica degli orrori, decine di morti sospette: «Riesumate quei cadaveri»

Sono almeno 54 i decessi su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti. In alcuni casi non è stata fatta l’autopsia: perché?
dI SEGUITO GLI ARTICOLI: INTERROGATO PER QUATTRO ORE GIUSEPPE SALA-QUANDO LUI MI PRESE IL POSTO- I due studi di Brega Massone- «Cercava aiuto, ma non potevo fare nulla»
MILANO 13/06/2008 – L’epilogo peggiore per le vittime degli sciacalli della sanità: non riposare in pace neppure da morti. Presto, a seguito dell’inchiesta della Procura che ha travolto la clinica Santa Rita potrebbe scattare un’ondata di riesumazioni dei pazienti deceduti in via Jommelli. Analisi utili ad accertare la reale causa di morte. Sono 54 i casi sospetti per i quali il decesso potrebbe essere conseguenza diretta degli innumerevoli interventi praticati solo per fare cassa con i rimborsi. Il confine è ancora tutto da stabilire. Perché – ironia della sorte – a decidere se procedere o meno all’esame autoptico erano gli stessi medici-carnefici. Liberi, quindi, di seppellire i loro reati con le vittime nel buio di una bara, meglio ancora, polverizzarli per sempre con una cremazione che equivale all’oblio.

I SOSPETTI DEI PARENTI
I primi a chiedere che vengano esumati i cadaveri sono i parenti. A far sorgere i sospetti sono state le storie sconvolgenti emerse in questi giorni di gente che è entrata nella clinica per un nodulo alla gola e si è risvegliata senza un polmone. Gente, però, che è uscita sulle proprie gambe e che oggi può raccontare. Ma su chi è rimasto dentro restano il dubbio e il mistero. «Ci chiamano i parenti e chiedono come possono fare per avviare la trafila che porta alla riesumazione», spiegano i funzionari della Guardia di Finanza.
Ieri, al comando di Tributaria di via Fabio Filzi, sono arrivati in tre a piangere i loro parenti. Una vedova, un figlio rimasto senza padre e la sorella di un 60enne malato di tumore. Una decina, invece, le telefonate arrivate ai centralini del 117 e ai carabinieri. Uno di loro è morto dopo l’asportazione di un polmone, pochi mesi dopo essere stato dimesso dalla Santa Rita. Continua a leggere