Archivio | luglio 4, 2008

Lanusei: Sacerdote 81enne accusato di pedofilia

Indaga la Procura di LanuseiUn sacerdote di Ulassai è finito sotto inchiesta per pedofilia. Don Gavino Lai, 81 anni, secondo l’accusa avrebbe rivolto attenzioni sessuali su due bambini, all’interno di un confessionale Un’accusa infamante che gli è crollata addosso come un macigno. Don Gavino Lai, 81 anni, originario di Ulassai, canonico della diocesi d’Ogliastra, ex preside dell’istituto magistrale Maria Immacolata di Lanusei è sotto inchiesta per abusi sessuali su minori: il sacerdote avrebbe rivolto le sue turpi attenzioni su due bambini, addirittura all’interno di un confessionale, durante una messa celebrata al santuario Madonna d’Ogliastra. La Procura della Repubblica ha avviato le indagini da tempo, sulla base di una denuncia che ha seguito insistenti mormorii. E’ stata perquisita anche la casa dell’anziano sacerdote ma sul risultato del blitz c’è un riserbo assoluto.

UNIONE SARDA 4 LUGLO 2008

Abusi sessuali in Chiesa cattolica: nuova inchiesta a Friburgo

Il vescovo Genoud

Il vescovo Genoud (foto Keystone)

Preti pedofili, nuovi casi

Diverse inchieste nella diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo

03.07.2008, 15:30 | Alcuni preti della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo sono sospettati di abusi sessuali. Il portavoce dell’Ufficio dei giudici istruttori ha infatti confermato oggi una notizia di Le Temps secondo la quale numerose inchieste sono in corso su questo fronte. Le stesse sono in mano alla procuratrice Yvonne Gendre e dovrebbero concludersi entro la fine di luglio. Per il momento nessuna informazione è trapelata sul numero di religiosi coinvolti. La vicenda getta ancora nella bufera la diocesi romanda, già al centro di un scandalo di pedofilia in dicembre.

Indizi forniti da un parroco

Stando al quotidiano, le inchieste sono state avviate dopo che la giudice istruttrice Yvonne Gendre ha ottenuto una “lista di sospetti” dalle mani di un parroco attivo nel canton Vaud. Prima di rivolgersi alla giustizia, questi aveva compiutamente informato il vescovo Bernard Genoud, responsabile della diocesi. Contattato dal giornale, l’ecclesiastico conferma di aver ricevuto una lettera dal parroco, ma non fornisce altre informazioni per non “ostacolare il lavoro della giustizia”. Lo scorso inverno la diocesi aveva ammesso cinque casi di religiosi che hanno commesso abusi sessuali in passato. Tutti erano finiti in prescrizione. Continua a leggere

Stupra sei handicappati per un quarto di secolo

di Trotzky
venerdì 04 luglio 2008
I chierici hanno costruito il loro potere reprimendo la libertà sessuale degli altri con la minaccia del fuoco eterno. Solo il trionfo della secolarizzazione ci ha permesso di sfuggire alle grinfie di questi tenebrosi personaggi che vivono ancora con la testa rivolta al Medio Evo. Continua a leggere

Santa Rita, le ammissioni del vice di Brega Massone:”Quegli interventi erano inutili”

Emilio Randacio
Ci sono volute sette interminabili ore. Un verbale che per la procura è diventato un punto saldo per spazzare via gli ultimi residui dubbi. Perché Pietro Fabio Presicci, il numero due del reparto di chirurgia toracica della clinica Santa Rita, in carcere dal 9 giugno scorso insieme al suo ex «capo», Pier Paolo Brega Massone, per una sfilza di lesioni perpetrate ai danni di ex pazienti, di 5 decessi, ha ammesso gran parte delle accuse. Continua a leggere

Operazioni superflue e lo stipendio dei chirurghi passava da 1.700 a 28.000 euro al mese

 
di Claudia Guasco
MILANO (10 giugno) – Alla clinica del notaio Pipitone guadagnavano tutti, tranne i pazienti. Prima a beneficiare di quello che il gip definisce un collaudato meccanismo truffaldino ai danni del sistema sanitario era ovviamente la clinica Santa Rita, 276 posti letto e un pronto soccorso dal quale transitano 25 mila pazienti l’anno. Continua a leggere

Clinica degli orrori: il chirurgo scarica sul primario.Negati gli arresti domiciliari a due medici

MILANO (2 luglio) – Chi decideva gli interventi chirurgici era il primario, ed era sempre il primario che si occupava dei Drg, i codici di rimborso. Si è difeso così Fabio Presicci, il chirurgo toracico della Clinica Santa Rita di Milano interrogato oggi a San Vittore per oltre cinque ore.

Rispondendo alle domande del pm Grazia Pradella, che insieme alla collega Tiziana Sicilaino è titolare dell’inchiesta sui rimborsi gonfiati alla casa di cura milanese, Presicci avrebbe scaricato gran parte delle responsabilità su Pier Paolo Brega Massone, il responsabile del reparto, anche lui finito in carcere lo scorso 9 giugno. I due sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, lesioni gravi e gravissime, truffa al Servizio Sanitario Nazionale e falso. Continua a leggere