Archivio | luglio 9, 2008

Victor Diaz Silva, l’uruguaiano, arrestato per l’omicidio di Federica Squarise

Segni di violenza carnale sul corpo della padovana assassinata in Spagna
Catturato a Tarragona, nei pressi di Barcellona. Il padre: «L’assassino faccia la stessa fine»


Victor Diaz Silva
MILANO – Victor Diaz Silva, l’uruguaiano soprannominato “El Gordo” e ricercato per l’omicidio di Federica Squarise è stato arrestato, a Tarragona, nei pressi di Barcellona, dalla polizia locale. Il giovane uruguaiano aveva fatto perdere le tracce dopo il ritrovamento del corpo di Federica Squarise, la ragazza italiana scomparsa il primo luglio scorso a Lloret de Mar, in un parco pubblico della stessa cittadina spagnola. Il giovane, del quale era stata diffusa la foto alle pattuglie della polizia, era ricercato in tutta la Spagna. Victor si trovava da sabato a Tarragona, che è situata a circa 200 chilometri da Lloret de Mar. Giovedì dovrebbe essere portato al commissariato di Lloret. Continua a leggere

Federica Squarise: la compagna di viaggio sotto sorveglianza.

Parla la mamma di Federica

FELICE PADUANO Padova. «Ma come l’hanno cercata la mia dolce bambina. È mai possibile che la mia Fede sia rimasta lì, sotto le foglie e gli arbusti, per una settimana intera? Perché poi, come mi ha riferito Stefania non hanno cominciato le ricerche già martedì pomeriggio, quando l’amica di Federica è andata al posto di polizia a denunciarne la scomparsa? Chi mi garantisce che martedì mia figlia fosse già morta?». È lo sfogo della mamma di Federica, Maria Grazia Cherubin, che ha accettato di parlare brevemente con i giornalisti, quando ieri mattina è uscita insieme con il marito Ruggero Squarise per pochissimi minuti nel giardino della loro villetta di Arsego, frazione di San Giorgio delle Pertiche. I genitori di Federica sono rimasti chiusi nella loro casa per tutta la giornata, come già avevano fatto l’altro ieri, ricevendo visite e telefonate di cordoglio dalla comunità di San Giorgio ed anche quella di Santa Giustina in Colle, dove Federica lavorava come contabile. Continua a leggere

La suora accusa padre Fedele Bisceglie:«Mi scaraventò sul letto e mi violentò»

ROMA (9 luglio) – Padre Fedele Bisceglie, il frate di Cosenza indagato per presunte molestie sessuali nei confronti di una suora, è stato messo sotto accusa dalla testimonianza della religiosa.

Al processo contro il frate e il suo segretario Antonello Gaudio, ripreso stamani, è stata chimata a deporre anche la superiora generale dell’ordine delle suore francescane dei poveri, suor Tiziana Merletti. Il fatto, secondo la testimonianza della vittima, sarebbe accaduto in occasione della partenza di Padre Fedele per una missione in Africa.

Durante la sua deposizione la religiosa ha raccontato di essersi recata nella camera del frate per portargli il pranzo: «Quando entrai nella stanza – ha detto la suora ai giudici – padre Fedele mi afferrò i polsi, mi scaraventò sul letto e mi violentò per la prima volta. Padre Fedele si macchiò il saio con il sugo della pasta perché durante la violenza il vassoio con il pranzo cadde a terra». La deposizione della suora sta proseguendo con il racconto di episodi in cui, secondo quanto ha riferito, subì abusi sessuali.

Nei pressi del palazzo di giustizia sono presenti anche una trentina di consorelle della vittima, che hanno deciso di essere presenti all’udienza per esprimere vicinanza e solidarietà alla loro consorella.

Il messaggero 9 luglio 2008

VICTOR RICERCATO PER L´OMICIDIO DI FEDERICA

LLORET DE MAR (SPAGNA) – E´ ricercato per omicidio il giovane uruguaiano che ha fatto perdere le tracce dopo il ritrovamento del corpo di Federica Squarise a Lloret de Mar. Secondo quanto trapelato il giovane, del quale è stata diffusa la foto alle pattuglie della polizia, si chiama Victor Diaz Silva ed ha 28 anni.LEGALE FAMIGLIA SQURISE: INAMMISSIBILE CHE VICTOR SIA SCAPPATO
I “Mossos d´esquadra” (polizia catalana) avevano cominciato a distribuire ai diversi corpi della polizia foto segnaletiche e dati personali di Victor Diaz Silva. Il giovane, mai indagato, si era pero´ gia´ reso irreperibile. Gli avvocati della famiglia padovana polemizzano con gli investigatori spagnoli per come sono condotte le indagini e chiedono l´intervento delle autorita´ italiane, in primo luogo di Berlusconi e di Frattini. “Sono esterrefatto da come stanno conducendo le cose in Spagna: e´ inammissibile, se la notizia e´ vera, che Victor sia scappato”, ha detto l´avvocato Stefano Squarise, uno dei legali della famiglia di Federica.

“Se questo e´ vero – ha aggiunto il legale – dovranno avere paura del popolo italiano, riferendosi alle autorità e agli inquirenti spagnoli – perche´ questo è uno scandalo internazionale: stiamo parlando di un Paese che fa parte dell´Unione Europea´´. Per quanto riguarda l´ipotesi che Federica, prima di morire, abbia subito una violenza sessuale, l´avvocato Squarise ha rilevato che l´indiscrezione e´ stata riferita solo da un giornale spagnolo, e “mi sembra – ha concluso – che i giornali spagnoli siano meno seri di quelli italiani”.

MANGANELLI: LA POLIZIA SPAGNOLA LAVORA BENE, IN SILENZIO
La polizia spagnola che sta indagando sull´omicidio di Federica Squarise “sta lavorando molto bene, in silenzio. Se le cose non si dicono non vuol dire che non si conoscono, significa solo che si è sufficientemente riservati”. Lo ha detto il capo della polizia, Antonio Manganelli, interpellato dai giornalisti.

IL PADRE: PER ASSASSINO STESSA FINE DI MIA FIGLIA
“Voglio giustizia per mia figlia”: lo ha detto il papà di Federica, Ruggero, parlando fra le lacrime con i giornalisti di fronte a casa Squarise, a San Giorgio delle Pertiche. “Se lo prendono – ha aggiunto, con riferimento all´assassino di Federica – spero che gli facciano fare la stessa fine che ha fatto mia figlia”. “Chiediamo giustizia per mia sorella. Spero che l´assassino abbia la fine che merita”: lo ha detto il fratello di Federica Squarise, Francesco. “Attendo ora che ritornino i miei fratelli – ha aggiunto prima di scoppiare in lacrime, con riferimento ai due che si sono recati nei giorni scorsi in Spagna – perché in questo momento ho bisogno anche di loro”.

LLORET DE MAR TEME PER IMMAGINE TURISTICA
Il comune di Lloret de Mar, segnala il Diari de Girona, crede che i turisti italiani debbano valutare i buoni servizi offerti dalla località in questi anni e non un disgraziato evento – la morte della ragazza italiana – che è stato “un fatto isolato”. Inoltre il quotidiano sottolinea che tanti residenti si lamentano del fatto che i giornali italiani “stanno dando una cattiva immagine di Lloret”. In questa località sulla Costa Brava spagnola sbarcano ogni settimana comitive di ragazzi – moltissimi anche minorenni – con la ferma intenzione di divertirsi ad ogni costo. E a volte finiscono la notte in ambulanza, se non peggio. I casi di comma etilici sono all´ordine del giorno. I mix micidiali di alcol e droghe giocano brutti scherzi a giovani arrivati dalle province più remote d´Europa con il pensiero fisso di trascorrere una notte di sballo in questa sorta di “divertimentificio” a basso prezzo dove la musica finisce per stordire anche il più abituato agli alti decibel.

http://www.ansa.it

Processo ex cappellano ospedale Imperia: chiesti due rinvii a giudizio per favoreggiamento

Imperia: Prete pedofilo, chiesti due rinvii a giudizio

Il Pm Maria Paola Marrali ha depositato due istanze di rinvio a giudizio nei confronti dei fiancheggiatori del presunto prete-pedofilo Don Francesco Di Rienzo, l’ex cappellano dell’ospedale di Imperia denunciato dalla madre di un ragazzino di 12 anni perchè sembra avesse provato ad avvicinare in maniera compromettente il giovane durante un passaggio offertogli in macchina.

Il bambino raccontò tutto a casa e per il prete scattò, lo scorso Dicembre, una denuncia per abusi sessuali. Mentre è in corso un incidente probatorio sul ragazzino per verificare l’attendibilità delle pesanti accuse formulate, della divulgazione delle indagini nei confronti di Don Di Rienzo, che appartiene ai Padri Camilliani, furono successivamente accusati un poliziotto che spesso era di servizio presso il posto di polizia del nosocomio imperiese, Federico Licciardello (difeso dall’Avv. Renato Giannelli) ed un medico dell’ospedale, il Dott. Francesco Bianchi, i cui interessi sono tutelati dall’AVv. Erminio Annoni. Continua a leggere

ABUSI: PADRE FEDELE, IN AULA ANCHE LA TESTIMONIANZA DI UNA SUORA

(PRIMA) COSENZA – Si apre questa mattina una nuova udienza al processo contro padre Fedele Bisceglia e il suo segretario Antonello Gaudio, accusati di violenza sessuale nei confronti di una suora. In aula dovrebbe rilasciare la sua testimonianza la superiora generale dell’ordine delle suore francescane dei poveri. E’ prevista anche la testimonianza della religiosa, vittima delle violenze contestate. Fuori dal tribunale sono presenti una trentina di suore. (PRIMA)

Pedofilia, altre accuse a don Ruggero. Parlano due ex chierichetti

 

 

 

 

 

di VALENTINA ERRANTE

Va avanti l’inchiesta sul sacerdote arrestato per violenze e abusi sessuali sui giovani che frequentavano la chiesa

 

Due ex chierichetti raccontano le “attenzioni” del parroco di Selva Candida

Ancora accuse. Si aggrava la posizione di don Ruggero, il parroco della chiesa della Natività di Santa Maria Santissima, a Selva Candida, arrestato la scorsa settimana con l’ipotesi di avere abusato per dieci anni dei bambini che frequentavano la sua parrocchia. Sono stati i carabinieri del Nucleo operativo di via In Selci a rintracciare i ragazzi della Giustiniana. Quelli della chiesa dell’Immacolata Concezione, dove, fino alla metà degli anni Novanta, don Ruggero era viceparroco. E i racconti di due ex ragazzini hanno confermato il quadro accusatorio.
Al pm Francesco Scavo, i due testimoni hanno raccontato particolari orribili sulle attenzioni che il prete, in carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata e continuata, gli avrebbe rivolto. Uno dei due dormiva con gli amici in casa del sacerdote. Nel cuore della notte sarebbe stato svegliato da don Ruggero che gli infilava la mano nel pigiama. Il ragazzo ha anche raccontato di avere allontanato l’allora viceparroco. L’amico invece sarebbe stato vittima del sacerdote durante un campo estivo. Don Ruggero lo avrebbe accarezzato nelle parti intime e baciato.
Episodi che si aggiungono ai racconti dell’orrore di altre otto presunte vittime che frequentano la parrocchia di via Selva Candida. Ieri l’ottavo ragazzino ha confermato le accuse davanti al pm. Fatti non ancora contestati all’indagato, finito in carcere per avere abusato di sette bambini tra il ’98 e lo scorso marzo.
Cd, dvd, vestiti, soldi. Don Ruggero avrebbe guadagnato facilmente la fiducia di quei minorenni fragili, tutti tra gli 11 e i 16. Li avrebbe invitati in casa sua, anche a dormire. Oppure ne avrebbe approfittato in oratorio o durante i campi estivi, come sarebbe accaduto a quell’ex ragazzo della Giustiniana. Ad alcuni avrebbe offerto ripetizioni.
Gli episodi avvenuti prima del ’96 potrebbero essere oramai prescritti, ma per la procura le nuove testimonianze sono fondamentali e preziose: smontano la difesa del sacerdote. Don Ruggero, finito in carcere dopo la denuncia di un altro religioso, ha gridato al complotto e a una trama ordita contro di lui. Ma i ragazzi della Giustiniana non conoscono nessuno nella nuova parrocchia di via Selva Candida. E le testimonianze si aggiungono al materiale sequestrato dai carabinieri in casa del prete. Il sacerdote, lo scorso anno, era stato sospeso. Un provvedimento disciplinare legato a episodi analoghi a quelli che adesso lo hanno portato in carcere. Poi, però, era tornato al suo posto. E durante la campagna elettorale era anche stato nominato dal sindaco Gianni Alemanno tra i nove garanti per le politiche della periferia e della famiglia.
E’ stato lo stesso religioso che lo aveva denunciato alle autorità ecclesistiche, a rivolgersi agli inquirenti. Così circa tre mesi fa sono partite le indagini. Fino all’arresto che, nel quartiere, ha provocato reazioni controverse, con tante manifestazioni di solidarietà per don Ruggero.
Intanto sembra che il religioso, 55 anni, non otterrà la scarcerazione per motivi di salute. Il perito nominato dal gip Andrea Vardaro, dopo avere esaminato l’indagato, avrebbe espresso parere negativo. Le condizioni fisiche di don Ruggero non sono incompatibili con il regime carcerario. Il giudice dovrebbe pronunciarsi oggi. La decisione sembra scontata. Così gli avvocati difensori, Riccardo Olivo e Anna D’Alessandro, hanno già presentato istanza al Tribunale del Riesame. Chiedono la scarcerazione.

Il Messaggero 9 luglio 2008

Giustizia. Illegittimo censurare bestemmie. Dissequestrati i forum dell’Aduc …ma non si può parlare dei preti pedofili. Ricorso in Cassazione

09 Luglio 2008

Si può dire e scrivere «Gesù è un bastardo» e «Porco Dio», ma non si può parlare dei preti pedofili. Questa la decisione del Tribunale del riesame di Catania che ha ritenuto illegittima la censura di due forum pubblicati sul sito dell’Aduc.Il 16 novembre 2006 due forum pubblicati nella sezione “Di’ la tua” del sito dell’associazione, in cui i navigatori parlano fra loro liberamente e senza censura, furono sequestrati su ordine della Procura della Repubblica di Catania, dopo segnalazione di don Fortunato Di Noto dell’Associazione Meter Onlus, che lamentava la presenza di bestemmie e offese alla religione cattolica.

Il sequestro significò la censura per centinaia di conferenzieri che vi avevano partecipato. Con i nostri legali -Claudia Moretti ed Emmanuela Bertucci- cominciammo una battaglia per l’affermazione della libertà di espressione, uno dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione (art. 21) e da qualsivoglia democrazia occidentale. Furono presentate anche interrogazioni parlamentari a cui non è mai stata data risposta.

Il giudice per le indagini preliminari decise che solo nove, fra le centinaia di frasi pubblicate, erano perseguibili, ma che tutti gli altri interventi dovessero comunque restare sotto sequestro. Nuovi inquisitori che considerano il credo vaticano al pari di una desueta -per i codici- “religione di Stato”. Ma alla fine, dopo il nostro ennesimo ricorso, con sentenza depositata lo scorso 29 giugno, il Tribunale ha dovuto ammettere che si trattava di censura ed ha dissequestrato i forum. Continua a leggere

FEDERICA: AUTOPSIA CONFERMEREBBE MORTE VIOLENTA

LLORET DE MAR (SPAGNA)  –  E’ durata oltre cinque ore l’autopsia sul corpo che potrebbe essere di Federica Squarise, la ragazza scomparsa oltre una settimana fa a Lloret de Mar. L’esame autoptico, secondo quanto appreso, è stato particolarmente complesso per le condizioni del cadavere.

I risultati dell’autopsia sono stati secretati dalle autorita’ catalane. Da quanto e’ stato possibile apprendere, tuttavia, gli accertamenti confermerebbero che la ragazza e’ deceduta per morte violenta. Continua a leggere