Archivio | luglio 25, 2008

Don Ruggero, il processo della rete Si scatena sul web il confronto tra innocentisti e colpevolisti

Wildgreta

di Marino Bisso
Le ultime accuse contro don Ruggero Conti viaggiano sulla rete. Un giovane di Lugano dopo essere stato sentito dai carabinieri e dal sostituto procuratore Francesco Scavo ha reso pubblica la sua testimonianza sul sito “Wilgreta, blog”. Un racconto choc dove il giovane ricorda gli abusi subiti 25 anni e soprattutto denuncia l’omertà generale che coprì quei fatti così gravi.Dopo l’arresto di don Ruggero, sacerdote della chiesa della Natività di Maria Santissima, sul web si è scatenato il confronto tra innocentisti e colpevolisti. E sul blog “Wilgreta” in molti prendono le difese del sacerdote. Don Ruggero in carcere a Regina Coeli continua a proclamarsi vittima di una congiura. Intanto le indagini della procura e dei carabinieri del nucleo operativo, diretti dal maggiore Lorenzo Sabatino, vanno avanti e ora puntano ad accertare le eventuali coperture e compicità nelle violenze a minori attribuite al sacerdote.

Nei prossimi giorni gli inquirenti ascolteranno altri religiosi che potrebbero essere stati conoscenza degli abusi commessi su minori e aver taciuto. Nei loro confronti il pm potrebbe ipotizzare il reato di favoreggiamento.
(La Repubblica 25 luglio 2008)

Rignano, gli inquirenti nel casolare abbandonato con dieci bambini della materna Olga Rovere

Un'aula dell'asilo Olga Rovere di Rignano Falminio

Rignano, gli inquirenti nel casolare abbandonato con dieci bambini della materna Olga Rovere ROMA (25 luglio) – Una decina di bambini, ex alunni della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio, vittime dei presunti abusi sessuali, sono stati portati per una «ricognizione protetta» nel casolare abbandonato dove gli inquirenti sospettano si siano consumate le presunte violenze. L’iniziativa investigativa è del pm della procura di Tivoli, Marco Mansi. I bimbi, assistiti da una psicologa, sono stati accompagnati nel casorale, che potrebbe essere la famosa “terza casa” dopo quelle individuate nelle abitazioni delle maestre Patrizia Del Meglio e di Marisa Pucci, due dei sette indagati, dove sarebbero avvenuti i presunti incontri con i minorenni. Nel casolare i carabinieri avrebbero sequestrato alcuni oggetti, tra cui dei piatti e un pallone. Oltre alle maestre sono indagate due loro colleghe, Silvana Magalotti e Assunta Pisani, l’autore tv Gianfranco Scancarello, la bidella Cristina Lunerti e il benzinaio cingalese Khelum Da Silva.

Per i pedofili in parrocchia niente galera, soltanto l’esilio

Sotto accusa i tribunali ecclesiastici

TORINO 25/07/2008 – Sulla pedofilia Sua Santità l’ha detto chiaramente: «I sacerdoti che si macchiano di questa vergogna devono essere condannati». Papa Benedetto XVI l’ha detto solo pochi giorni fa, durante le Giornate mondiali della gioventù a Sidney. Ma l’interrogativo che ci si pone è se questi sacerdoti debbano essere condannati dalla magistratura ordinaria o da quella del Vaticano. Continua a leggere

Ma i preti pedofili sono aumentati? La testimonianza di un anziano sacerdote

dal sito: Cronacaqui
25/07/2008 – Con Don Carlo, che è stato il mio professore di religione al liceo, siamo rimasti amici. Lui mi dà ancora dello zuccone, come faceva ai tempi in cui aveva a che fare con una banda di scatenati che si placava solo sul campo di calcio. Così di solito scherziamo sul fatto che invecchiamo entrambi (lui ha 87 anni suonati) e che il pallone lo guardiamo solo in tv.Ma ieri non abbiamoscherzato affatto. Gli ho chiesto, a bruciapelo, se anche allora, quando era un giovane prete, c’erano tanti pedofili con la tonaca addosso, che si approfittavano dei ragazzini affidati loro da famiglie ignare. Lui è rimasto zitto qualche secondo. Continua a leggere

Don Mologni: «Infangato da uomini malvagi, ho fiducia nella giustizia»

Le parole del sacerdote di Lombardore accusato di abusi sessuali

IVREA 25/07/2008 – Si dichiara innocente, don Pierpaolo Mologni, il parroco di Ozegna accusato di pedofilia. Ma dichiara anche di aver fiducia nella giustizia.

In clinica
Ieri pomeriggio il sacerdote ha lasciato l’ospedale di Ivrea – dove fino all’altro giorno era ricoverato in rianimazione – ed è stato trasporto alla Casa del Clero, dove è attualmente ricoverato.

Una delle ultime persone ad averlo incontrato è stato il suo difensore, l’avvocato Elio Guglielmino del foro di Ivrea.
L’avvocato Guglielmino ha trovato l’anziano parroco molto provato ed in condizioni di salute precarie, ma fermo del respingere tutte le accuse che gli verrebbero mosse.

Anche oggi il prevosto ha respinto ogni addebito: «Sono estraneo ad ogni fatto che mi vene addebitato dalla Procura di Torino. Anzi non sono ancora a conoscenza dei motivi veri di queste falsità e della fonte da cui possono venire simili e gravi accuse. Di tutto il materiale che io avrei avuto non so proprio cosa dire, non ho mai conservato fotografie pedopornografiche di bambini. Nella mia vita – prosegue don Pierpaolo – credo di non aver mai commesso alcunché di delittuoso ma confido serenamente nel corso della giustizia, sono fermamente convinto di uscire da questa brutta storia nel migliore dei modi perché non ho commesso gli atti di cui mi si accusa».

Dichiarazioni di una certa e completa innocenza ed estraneità ai gravi fatti addebitategli, una posizione nettamente antitetica a quanto emergerebbe, invece, dai fascicoli di indagine.

«Sono falsità – ha ripetuto il sacerdote – io non ho mai toccato un bambino in vita mia e credo che certe cose siano venute fuori per la malvagità di certi uomini. Io sono un uomo di Chiesa e se devo sopportare questo Calvario, lo faccio con la serenità di chi sa di non aver commesso alcunché. E fin d’ora dico – ha voluto concludere il parroco di Ozegna – che perdono coloro che hanno orchestrato questa dolorosa calunnia».

La curia
Nel frattempo la curia vescovile eporediese si è affrettata a diffondere un comunicato stampa, attribuito direttamente al vescovo Miglio e concordato con il cardinal Bertone, nel quale si prendono decise distanze dal sacerdote indagato. «Sorpresa e sofferenza hanno destato le accuse rivolte ad un sacerdote della nostra diocesi – scrive il presule, quasi per allontanare da sè il sospetto che la vicenda di don Pierpaolo fosse in qualche modo già nota in ambienti ecclesiastici -, circondato dalla stima e dall’affetto di molti che lo conoscono, al quale tutti esprimiamo gratitudine per il bene compiuto e vicinanza in questo particolare momento».

Miglio si rivolge ai giudici e alle vittime del “presunto” prete pedofilo: «Esprimiamo fiducia nella magistratura per il suo delicato compito, vicinanza e solidarietà alle persone, specialmente se minori, per quanto possono aver patito in questa vicenda». E poi la “stoccata” finale: «È molto vivo in tutti noi l’eco delle parole pronunciate da Benedetto XVI sia nel recente viaggio negli Stati Uniti, sia in Australia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù appena conclusasi» e cioè: «I preti pedofili devono essere condannati».

Cronacaqui 25 luglio 2008