Archivio | luglio 29, 2008

OMICIDIO GARLASCO: A SETTEMBRE RINVIO O ARCHIVIAZIONE

Omicidio Garlasco: procuratore Lauro, ‘Chiuderemo inchiesta entro terminì
29 Luglio 2008, 18:43MILANO – “Su Garlasco rispetteremo i termini”: a prometterlo è il Procuratore di Vigevano, Alfonso Lauro, titolare delle indagini sulla morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto dello scorso anno, per cui è indagato l’ex fidanzato Alberto Stasi. “L’inchiesta – ha tagliato corto il procuratore – sarà chiusa entro i termini processuali. Il codice prevede un anno”. (Agr)

Fonte della notizia AGR.

AUSTRIA: MOSTRO VIOLENTO’ ANCHE COGNATA, LA MOGLIE DIVORZIA

Note di Wildgreta

Onestamente, credo che non sia la scoperta della violenza sulla cognata ad aver convinto la moglie di Fritzl a chiedere il divorzio. A volte i titoli non rispondono al contenuto dell’articolo, creando, in questo caso un effetto tragicomico.

Non soddisfatto di aver sequestrato per 24 anni la figlia Elisabeth, da cui ha avuto sette figli, Josef Fritzl, 74 anni, violento’ anche la cognata. Lo rivela il quotidiano popolare “Oesterreich”, secondo il quale la polizia ha rinvenuto un diario, dal quale emerge che il padre-mostro potrebbe aver violentato anche la sorella di sua moglie Rosemarie, 69 anni, che nel frattempo si appresterebbe a chiedere il divorzio. Il giornale rivela che lo scorso fine settimana Rosemarie Fritzl si e’ recata per l’ultima volta nella casa degli orrori della Ybbsstrasse 40, in cui ha vissuto per 50 anni insieme al marito, per prelevare le proprie cose ed i mobili che le appartengono.

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COGNE: LEGALE FRANZONI, NON LASCEREMO NULLA DI INTENTATO

“Non lasceremo nulla di intentato per fare si’ che la verita’ storica prevalga sulla verita’ processuale”. Cosi’ Paolo Chicco, legale torinese di Anna Maria Franzoni nel giorno del deposito delle motivazioni della sentenza della Cassazione. “Una sentenza della Corte di legittimita’ – dice all’Agi l’avvocato Chicco – evidentemente non riesamina la situazione e valuta esclusivamente la sentenza che era stata impugnata. Non c’era, quindi, da aspettarsi nulla dalle motivazioni della Corte di Cassazione, che confermano una verita’ processuale nella quale noi non crediamo”. “Noi – dice ancora l’avvocato Chicco, che domani andra’ a trovare Annamaria Franzoni in carcere – ci impegneremo sotto due profili: perche’ la verita’ storica prevalga su quella processuale e perche’ i piccoli Davide e Gioele, che sono le due vittime di questo processo, possano riabbracciare quanto prima la loro mamma”.

INCHIESTA SHOCK: CRESCE IL RISCHIO DI AIDSSUDAFRICA, 2 STUDENTI SU 5 STUPRATI DA DONNE

Stampa Invia questo articolo(AGI) – Londra – Due studenti sudafricani su cinque dicono di essere stati costretti a fare sesso. Lo studio, pubblicato sulla rivista BioMed Central’s International Journal for Equityin Health, ha svelato una situazione endemica nelle scuole del Sud Africa. Il piu’ delle volte l’abuso sui ragazzi e’ stato compiuto da donne mature. “Lo studio dimostra che l’abuso sessuale sui ragazzi ritenuto solo sospetto sino ad ora – dichiarano Neil Andersson e Ari Ho-Foster del Centre for tropical Disease Research di Johannesburg – e’ reale”. I risultati sottolineano la necessita’ di sollecitare gli sforzi per impedire la violenza sessuale in Sud Africa. Un altro problema e’ che la violenza sessuale sta oscurando un’altro male del vecchio continente: l’AIDS. “Aumenta la relazione tra abusi sessuali e HIV – spiegano i ricercatori – i ragazzi violentati hanno un rischio piu’ alto di aver contratto la malattia”. L’indagine e’ stata condotta in 1.200 scuole in tutto il Paese. Sono stati intervistati 127mila ragazzi tra i 10 ed i 19 anni. Ai giovani e’ stato chiesto se fossero mai stati violentati, e se si’ da chi. Il 44 per cento dei 18enni ha confessato di essere stato costretto ad avere un rapporto sessuale. Un terzo e’ stato abusato da uomini, il 41 per cento da donne e il 27 per cento da entrambi. L’abuso da parte dei maschi e’ risultato piu’ comune nelle zone rurali del Paese, mentre le donne “agiscono” principalmente nelle citta’.

Violenza sessuale su bimba di 4 anni, 72enne in manette

FAENZA – Con l’accusa di violenza sessuale su una bambina di quattro anni, è stato arrestato un uomo ravennate di 72 anni. La piccola si trovava in vacanza assieme alla famiglia in una struttura di Faenza. Gli accertamenti medici hanno escluso che la violenza sia stata completa. L’anziano era già stato condannato in passato per episodi analoghi. E’ stato arrestato dai carabinieri mentre pare stesse per allontanarsi dalla città, evidentemente preoccupato per le conseguenze.Il fatto risalirebbe al 15 luglio scorso, quando – secondo quanto ricostruito dagli agenti dell’Arma – attorno alle 12.30 l’uomo avrebbe attirato la bambina all’interno della propria roulotte con la promessa di farle vedere i cartoni animati in tv.

All’interno del veicolo è stato il padre della bambina (un carabiniere in servizio nel Fiorentino) a trovare la figlia in compagnia dell’anziano.

Romagna oggi 29 luglio 2008

Cogne, Cassazione: la Franzoni ha ucciso con efferatezza e lucidità,nessuno sconto di pena

L’efferatezza del delitto non comporta uno sconto della pena per la cassazione. Lo sviluppo di Samuele ritenuto dalla madre non regolare può essere una chiave di lettura per l’omicidio. Per la Cassazione il “trattamento sanzionatorio” comminato alla Franzoni e la determinazione della misura della pena non meritano alcuna “censura”. Rileva infatti la Suprema Corte – nelle motivazioni depositate oggi relative al verdetto di condanna definitiva della Franzoni dello scorso 21 maggio – che bisogna tenere presente non solo “la natura del reato” ma anche “le modalità particolarmente efferate del gesto criminoso (numero e violenza dei colpi, almeno 17, reiterati nonostante il tentativo di difesa compiuto dalla vittima, testimoniato dalle lesioni riscontrate sulla sua mano sinistra) nonchè le circostanze di tempo e di luogo dell’azione e l’elevata intensità del dolo, pur ritenuto d’impeto (anche tale specie di dolo consentendo graduazioni della sua intensità)”.

LO SVILUPPO DI SAMUELE. Anna Maria Franzoni “nutriva preoccupazioni (in gran parte ingiustificate) per la normalità ed il regolare sviluppo di Samuele, con particolare e sintomatico riguardo alla conformazione ed alle peculiarità del caso, tanto da avere manifestato il presagio di una sua possibile morte prematura”. Lo sottolinea la Cassazione. Ad avviso di Piazza Cavour “le ragioni del delitto, verosimilmente propiziato da una circostanza occasionale, possono, dunque, anche inquadrarsi per trovare una chiave di lettura in tale contesto, senza che, per altro, le ineliminabili incertezze sul punto possano inficiare l’affermazione di responsabilità formulata dai giudici di merito.