Archivio | aprile 20, 2009

Garlasco. Difesa Stasi chiede assoluzione: “Contro di lui indizi, e non prove”

Nell’ultima udienza per il delitto di Garlasco, in cui venne uccisa Chiara Poggi, i legali di Alberto Stasi chiedono l’assoluzione: gli indizi, dicono, non sono prove di colpevolezza.
di Cecilia Dalla Negra
L’ULTIMA UDIENZA – Tanti indizi ma nessuna prova. Dodici ore per stabilirlo nell’arringa della difesa: sei durante l’udienza dello scorso 9 aprile, altre sei in quella di ieri, 18 aprile. I legali di Stasi non invertono il copione che ci si aspettava nell’ultima puntata di questo processo con rito abbreviato, che non consente la possibilità di dibattimento, ma solo le arringhe delle parti. Per accusare invece Alberto Stasi dell’omicidio della sua fidanzata, Chiara Poggi, il pm Rosa Muscio la scorsa settimana ci aveva impiegato appena tre quarti d’ora, chiedendo 30 anni di reclusione e sostenendo a spada tratta la sua colpevolezza. Ieri Angelo Giarda, uno dei legali del collegio di difesa dell’unico imputato per questo delitto, ha inondato l’aula con un fiume di parole per ripetere una cosa sola: “Alberto Stasi è innocente: deve essere assolto per non aver commesso il fatto”.

LA RICHIESTA DI ASSOLUZIONE – La sua assoluzione viene portata avanti sulla base di molte motivazioni, ma quella che spicca è una, e parla di “indizi: soltanto indizi. Ma le prove?”. È questa la domanda che risuona nell’aula del tribunale di Vigevano, davanti al giudice per le udienze preliminari Stefano Vitelli. Una risposta scontata, per la difesa: gli indizi, per quanto stringenti, non sono una prova di colpevolezza. A loro parere la pubblica accusa avrebbe in mano una pista, ma niente in grado di inchiodare Stasi alle sue presunte responsabilità che, secondo Giarda, non ricadono su di lui. Prima di tutto “manca il movente”. E ancora “non è mai stata ritrovata l’arma del delitto, né accertata con precisione l’ora della morte di Chiara”. Continua a leggere

Soria: Respinta richiesta scarcerazione

Grinzane Cavour/ Resta in carcere l’ex patron Giuliano Soria
di Apcom
Gip respinge richiesta scarcerazione
Torino, 20 apr. (Apcom) – Il gip del Tribunale di Torino ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Giuliano Soria: l’ex patron del Premio letterario resta del carcere delle Vallette, dove è rinchiuso dal 12 marzo. Soria, che è accusato di malversazione – avrebbe usato fondi pubblici per scopi personali – e di abusi sessuali ai danni del domestico originario delle Mauritius, era già stato sentito nelle scorse settimane dai pm che conducono l’inchiesta, davanti ai quali aveva fatto delle ammissioni riguardo all’utilizzo del denaro pubblico, negando sempre con decisione l’accusa di violenza sessuale. La richiesta di scarcerazione era già stata respinta qualche settimana fa anche dal Tribunale dei riesame.