Archivio | aprile 18, 2009

Delitto di via Poma, chiusa l’indagine. Ex fidanzato rischia il processo

L’entrata del condominio di via Poma (foto Lannutti – Toiati)

L’accusa: è suo il morso trovato sul seno della Cesaroni. Busco, unico indagato, continua a dichiararsi innocent

ROMA (18 aprile) – La procura di Roma ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di Simonetta Cesaroni, l’impiegata uccisa con 30 coltellate il 7 agosto 1990, ed ha depositato gli atti. Unico indagato per omicidio volontario Raniero Busco, ex fidanzato di Simonetta. Il pubblico ministero Ilaria Calò entro 20 giorni, quando i difensori di Busco avranno depositato le loro richieste istruttoria, potrà fare le sue richieste al gip: rinvio a giudizio o archiviazione. A firmare l’avviso di chiusura indagine sono stati il procuratore della repubblica Giovanni Ferrara ed il titolare degli accertamenti, il sostituto Ilaria Calò.

Gli elementi contro Busco. Alla base dell’iniziativa della magistratura gli esiti peritali compiuti, ultimo dei quali ha stabilito che il morso trovato sul seno sinistro di Simonetta, e lasciato, secondo gli esperti, al momento dell’omicidio, è compatibile con l’arcata dentale di Busco. Contro Busco anche l’analisi del Dna estrapolato da una traccia di sangue commisto trovata sulla porta dell’appartamento dove fu massacrata Simonetta. Secondo gli esperti il test «non permette di escludere né di confermare la presenza del materiale genetico di Raniero Busco».

Tracce di saliva e dubbi sull’alibi. L’ex fidanzato di Simonetta finì al centro dell’inchiesta a 17 anni dal delitto in seguito alla scoperta di una traccia di saliva sul corpetto che indossava la Cesaroni. Anche l’alibi di Busco, per la procura, non è considerato sufficiente. L’uomo sostenne che al momento del delitto si trovava in compagnia di un amico ma questi negò affermando che quel giorno era al funerale di una parente a Frosinone.

Busco si dichiara innocente. L’avvocato Paolo Loria, legale di Busco, ha detto che il suo assistito «ha preso male» la chiusura delle indagini e che «si continua a dichiarare innocente». L’avvocato sottolina comunque che non è sicuro che si arrivi a un processo. Busco lavora da molti anni in Alitalia con la qualifica di meccanico e nel frattempo si è costruito una famiglia. Vive nella zona Anagnina, nella periferia sud di Roma, con la moglie e le due figlie.