di Gaetano Farina (da lettera43.it)
A guidarci alla scoperta delle sette d’Italia sono due giornalisti d’assalto, Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, che in Occulto Italia (Bur, 500 pagine), hanno analizzato struttura, guru, finanza e tecniche di persuasione delle sette più diffuse sul nostro territorio.
Tra i casi analizzati non c’è solo la conosciuta chiesa di Scientology di Tom Cruise e John Travolta, ma anche il Movimento umanista, il Soka Gakkai di Sabina Guzzanti e l’ontopsicologia che vanta tra i suoi adepti anche Marcello Dell’Utri.
Ma la setta a cui si dedicano maggiormente i due autori di Occulto Italia, è quella dello Stato di Damanhur, fondata da Oberto Airaudi in provincia di Ivrea, in cui i seguaci cedono tutto il patrimonio alla loro guida e si impegnano a contribuire, con le loro risorse, al mantenimento economico della nazione damahuriana, senza potere pretendere di recuperare i loro patrimoni.
Domenica, 12 Giugno 2011
Nel nostro Paese si concede troppo spazio al fenomeno delle sette sataniche. Certamente la loro proliferazione è inarrestabile e, dal punto di vista giornalistico, si tratta di un argomento che fa breccia nell’attenzione e curiosità della gente. Ma le sette non devono per forza essere sataniche, tanto è vero che alcune organizzazioni new age e pseudoreligiose possono risultare altrettanto pericolose per l’anima e la psiche di persone anche dotate intellettivamente.
Giovandosi dei vuoti legislativi in materia di plagio, sono centinaia i gruppi settari, di svariata estensione, che in Italia continuano a circuire persone di qualsiasi età e di qualsiasi estrazione sociale. Alcuni di questi, addirittura, sono ben conosciuti, se non famosi, ma agli occhi dei più e dell’opinione pubblica non risultano affatto una setta.
IL MOVIMENTO UMANISTA. Il caso più clamoroso è rappresentato dal Movimento umanista che ha ‘attecchito’ anche qui in Italia. I suoi attivisti, come in America Latina e nel resto del mondo, sono considerati dei pacifisti ed, effettivamente, la pace e la cooperazione sono alcuni dei valori su cui si regge il movimento. Quello che non sa quasi nessuno è che il movimento venera una sua specie di santo(ne), Silo, ossia lo scomparso Mario Rodriguez Cobos, capo carismatico a livello mondiale. E tutti ignorano, soprattutto, che non è proprio indolore uscirne completamente, cioè non averne più a che fare per sempre.
Almeno stando a ciò che ci raccontano nel loro libro Occulto Italia i due giornalisti d’assalto Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli che, in quasi 500 pagine edite da Bur, analizzano struttura, guru, finanza e tecniche di persuasione delle sette, non sataniche, più diffuse sul nostro territorio.
La struttura piramidale e il lavaggio del cervello degli adepti di Silo
Il Movimento umanista, come confermano i due giornalisti esperti di sette, ha raggiunto una discreta popolarità in Italia, specie nel Nord, accreditandosi alla collettività con alcune attività culturali e sociali, come giornali di quartiere oltre a una squadra di calcio che finiva sempre ultima nei in campionato, ma era simpatica a tutti per correttezza e sportività.
Il suo lato oscuro non rivelato è la rigida struttura a piramide e il presunto lavaggio di cervello, descritto da molti fuoriusciti, subito dagli adepti che progressivamente perdono le facoltà di critica e sacrificano tutto il loro tempo extra lavorativo al movimento.
Le marce mondiali pacifiste e il partito politico ispirato a ideali umanistici e umanitari, che si è avvicinato anche all’Italia dei valori di Antonio Di Pietro, nasconderebbero storie di ricatti e mobbing, e di denaro, dato che la struttura si finanzia con contribuiti degli iscritti ed eserciterebbe pressione affinché ogni iscritto impieghi quasi tutte le sue risorse per la causa.
Referenti e attivisti hanno già risposto, anche tramite vie legali, alle affermazioni di Del Vecchio e Petrelli cercando di smentire le strategie di alienazione mentale cui accennano i due autori. E hanno esaltato, all’opposto, il clima di collaborazione pacifica e confronto sereno, incontaminato da qualsiasi tipo di coercizione, che si respirerebbe in ogni gruppo e associazione umanistica.
L’ESTREMA DIFFUSIONE DI SCIENTOLOGY. Non si presta allo scetticismo, invece, la categorizzazione come setta della chiesa di Scientology, sebbene, a livello di opinione pubblica, l’etichettatura sia ancora poco resistente, anche per la sponsorizzazione di grandi star hollywoodiane come Tom Cruise e John Travolta.
Gli attivisti di Scientology non fanno nulla per nascondersi, anzi si muovono nei luoghi più importanti delle nostre città per «pescare» nuove anime, riuscendo a penetrare pure nelle istituzioni.
Un buon numero di insegnanti delle scuole statali, si è scoperto, è stato infatti educato nei centri di formazione della chiesa. Più o meno inconsapevolmente, numerosi politici e rappresentati pubblici hanno premiato iniziative, corsi, mostre della comunità che grazie ad attività di facciata come il famigerato Narconon, il programma di riabilitazione dall’uso di alcool e droghe, diffonde occultamente i suoi ideali religiosi.
Come confermano Del Vecchio e Pitrelli e i fuoriusciti che hanno intercettato, i metodi utilizzati dalle comunità Narconon non hanno alcun riscontro scientifico e finiscono esclusivamente per sottomettere psicologicamente chi vi è sottoposto. Diversi decessi e suicidi all’interno della comunità di Scientology, inoltre, risultano, ancora oggi, molto sospetti.continua a leggere: http://www.lettera43.it/cultura/18383/sette-d-italia.htm