Rignano: “Noi maestre non siamo mostri”

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Rignano, la rabbia di Marisa Pucci:”Mi hanno rovinato” 
“Non poteva che finire così perché sono innocente, ma è stato un inferno”
“Non tornerò più a scuola anche se solo pensarlo mi fa stare male”
“Credo che i genitori siano stati male indirizzati. Una colpa ce l´hanno anche certi psicologi…”
 «Come mi sento? Come una che è uscita da un inferno ma non come una che ha avuto giustizia. Perché lo sapevo che finiva così, doveva finire così». Marisa Pucci una delle maestre di Rignano Flaminio accusate di aver abusato dei suoi alunni non sta più nella pelle da quando ha saputo che nessun reperto sia dal punto di vista del Dna sia dal punto di vista delle impronte digitali, attribuibile ai bambini vittime dei presunti abusi sessuali, è stato trovato dai carabinieri del Ris sui peluches e sull´auto di una delle maestre indagate dalla procura di Tivoli. E per la prima volta dice tutto quello che pensa.
Cosa dice a proposito di quanto emerge dalla perizia depositata dagli stessi carabinieri del Ris?
«Che era solo una questione di tempo e la verità sarebbe uscita fuori. Perché la verità è che io sono stata la vittima di un castello di calunnie e fandonie che hanno fatto da base ad una montatura gigantesca. E´ tutto raccontato in un libro che è stato ritirato perché purtroppo diceva la verità».
Si sente in parte riabilitata ora come ora?
«La mia vita è stata distrutta. Davanti a tutta l´Italia io ero il mostro che aveva fatto le cose più tremende a dei bambini innocenti. Nulla mi può ripagare per quello che è accaduto. Amavo profondamente la scuola, ho dedicato tutta la mia vita a questo lavoro, e proprio sul lavoro la spaccatura che ho sentito è stata troppo profonda. Uno strappo lacerante. E dopo il caso Rignano c´è stata una profonda spaccatura anche tra i genitori e gli insegnati…».
Quale spaccatura?
«Secondo me tra i genitori e i maestri ora a dividerli c´è il sospetto. Quello che dovrebbe essere il rapporto più naturale è stato inficiato per sempre da una storia orrenda che non si sa come sia nata».
Secondo lei come è nata?
«Se vuole un´interpretazione del tutto personale io credo che tutto sia stato montato dagli psicologi che hanno visto per prima questi bambini. Davanti alle cose che facevano, le più normali per quella età, come la pipì a letto, la merenda non mangiata, l´iperattività e anche perché no la scoperta istintiva della sfera sessuale c´è stato un atteggiamento indagatorio che ha ceduto immediatamente alla malevolenza. Io credo che i genitori siano stati indirizzati male».
Quando questa storia sarà del tutto finita tornerà a scuola?
«Non tornerò più a scuola, per me è un´esperienza finita anche se il solo pensarlo mi fa male. Ma come potrei ricominciare? Per me questo lavoro ha perso completamente il suo senso. Rimango a casa con la mia famiglia».
(da Repubblica A.m.Liguori 14 dicembre 2007)

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