Inizia il 6 marzo il processo al critico d’arte
L’accusa è di violenza sessuale aggravata
I difensori di Alessandro Riva, il critico agli arresti domiciliari da giugno scorso per presunti abusi su bambine, ribadiscono che le accuse sono “frutto di equivoci e pettegolezzi”. Chiesto il giudizio immediato, al via il 6 marzo
Milano, 21 gennaio 2008 – Il critico d’arte Alessandro Riva, agli arresti domiciliari da giugno per presunti abusi su alcune bambine, ha chiesto il giudizio immediato e sara’ processato direttamente a dibattimento. Il processo comincera’ il 6 marzo davanti alla nona sezione penale. Lo rendono noto i suoi difensori, gli avvocati Guglielmo Gulotta e Michele Gentiloni.
Salta dunque l’udienza preliminare prevista per venerdì prossimo davanti al gup Paola Di Censo. Come preannunciato dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Laura Amato, i difensori hanno chiesto per l’ex collaboratore dell’assessorato comunale alla Cultura accusato di violenza sessuale aggravata il giudizio immediato, che dispone immediatamente il dibattimento saltando l’udienza preliminare.
Nel comunicato con cui avevano preannunciato questa scelta processuale, i legali scrivevano: “Il signor Riva, da oltre sei mesi ingiustamente detenuto con il divieto a conferire con chiunque, compresi i propri figli anche telefonicamente, ribadisce di essere totalmente estraneo alle accuse, e ha deciso di rinunciare all’ udienza preliminare e chiedere il rito immediato per essere sottoposto, quanto prima, a un giusto processo”.
Per i difensori, le accuse contestate al loro assistito sono “frutto di equivoci e pettegolezzi determinati dallo stile di vita del signor Riva – eclettico critico d’arte contemporanea – sempre espansivo e socievole con tutti”. Tuttavia, i legali si dicono certi che a dibattimento “dimostrerà, con le garanzie del contradditorio, l’assoluta infondatezza delle accuse e farà emergere la propria innocenza, avendo piena fiducia dell’operato dei giudici del Tribunale di Milano”.